«Zero risposte zero soluzioni e zero futuro. L’unica risposta che l’esecutivo della Regione Abruzzo ha saputo dare alla mia interrogazione sui stipendi dei lavoratori e la situazione in cui versa il Cotir di Vasto».
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e Consigliere regionale Mauro Febbo a margine del Question Time durante i lavori consiliari svoltosi ieri a L’Aquila.
«Questa volta – spiega Febbo – a denunciare il grave stato del Centro di ricerca di Vasto non è solo il sottoscritto ma addirittura il commissario liquidatore dott. Cleofe che attraverso una propria relazione segnala e rivela per iscritto “come oltre alla revoca della liquidazione del CRAB che vedrà la luce nelle prossime settimane, ad oggi, non vi sono elementi tali da consentire il procedere nel percorso di rilancio del COTIR. Nel merito, in mancanza di precise indicazioni da parte dei soci degli Enti di Ricerca o in mancanza di sostenibilità finanziaria, il collegio dei liquidatori dovrà comunque tenere conto di quanto contenuto negli articoli 24-25 del D.Lgs. 175/2016 e soprattutto delle scadenze in essi dettate con il rischio di dover rilevare possibili “eccedenze di personale” ed un “eccessivo indebitamento”, tali da determinare l’avvio delle previste procedure dettate dalla suddetta normativa”. Praticamente quello scritto dal liquidatore significa che – commenta Febbo – nei prossimi giorni il Cotir inizierà l’iter per i licenziamenti e/o la cessazione di ogni attività e quindi la sua chiusura definitiva se non ci sarà un intervento da parte della Regione Abruzzo. Sebbene in questi ultimi mesi ho denunciato e fatto emergere come vi fosse l’urgenza di intervenire immediatamente sul Cotir attraverso atti immediati ed esecutivi oggi, invece, ci troviamo disarmati di fronte ad un vero e proprio corto circuito giuridico, amministrativo e legislativo per mera incapacità di questo Governo Regionale e sua maggioranza che non sanno o non vogliono decidere. Nei miei vari interventi ho denunciato che il percorso intrapreso dalla Regione per il riordino degli Enti di Ricerca non portava lontano, soprattutto per il Cotir. Infatti nonostante si è arrivati richiesta, in “maniera forzata”, ad un confronto con le sigle sindacali e ad un’intesa con i lavoratori per la sottoscrizione dell’accordo definitivo, nel quale vengono recepite le proposte della revisione del contratto collettivo nazionale applicato nel Cotir con adozione del contratto nazionale dei chimici, già applicato nel Crab, contratti part time a rotazione tra il personale dipendente (sia tecnici sia amministrativi sia ricercatori) con adozione contestuale dei contratti di solidarietà ed intervento dell’Inps con sostegno al reddito nella misura del 30%, adesso assistiamo ad un palese menefreghismo amministrativo unito ad incapacità politica di chi oggi è chiamato a governare la Regione. Adesso è urgente avviare e velocizzare l’iter di unificazione del Cotir e Crab attraverso il Progetto di legge che ho già presentato in Commissione al fine di far ripartire l’attività gestionale, programmatica e strategica degli Enti per non compromettere del tutto lo sviluppo degli stessi e le attività svolte dai medesimi. Pertanto – conclude Febbo – dopo la solita e non risolutiva risposta odierna data dall’assessore Pepe credo che sia i lavoratori sia lo stesso Centro di ricerca vastese siano ancora più lontani e isolati dalle azioni e attenzioni risolutive di questo governo Regionale».