“Ogni giorno che passa è un giorno che manca in meno al rientro”. Con questo pensiero affidato a Twitter Giuseppe Rossi – in foto – ha salutato i suoi tifosi dopo l’ennesimo infortunio ai legamenti del ginocchio. Una frase che ben rispecchia lo spirito del calciatore italo-americano, padre di Fraine (che gli ha conferito la cittadinanza onoraria) e madre originaria della provincia di Isernia, e che la dice lunga sulla sua voglia di tornare a segnare su un campo di calcio.
Si è chiusa nel peggiore dei modi quella che doveva essere la stagione del rilancio di Pepito Rossi. Ceduto in prestito dalla Fiorentina al Celta Vigo lo scorso agosto, l’attaccante ha realizzato sei reti in campionato prima dell’ennesimo guaio al ginocchio. Questa volta è stato “quello buono” a cedere, il sinistro, e non il destro già reduce da quattro operazioni chirurgiche. Niente paura: 7-8 mesi e rivedremo uno dei più grandi – e sfortunati – talenti del calcio italiano deliziare i tifosi a suon di gol e assist. “E’ un lungo percorso, ma inizio a sentirmi di nuovo un calciatore”, ha scritto Rossi a corredo di una foto che lo riprende impegnato nella riabilitazione.
Il ginocchio ha fatto crack ad aprile e la speranza è quella di rivedere Pepito in campo in autunno. Al momento non si sa con quale maglia. A giugno scadono sia il prestito con il Celta Vigo sia il contratto con la Fiorentina e Rossi sarà libero di trovarsi una nuova squadra pronta a scommettere sulle sue indiscutibili doti. L’attaccante non ha mai nascosto il suo amore per la Spagna e sarebbe felice di ripartire da dove aveva lasciato, cioè da quel Celta Vigo capace di raggiungere la semifinale di Europa League per la prima volta nella sua storia. Una squadra ormai lanciata verso l’elite del calcio spagnolo e che i pronostici della sezione scommesse live di William Hill indicano come una delle possibili compagini in lotta per l’Europa anche nella prossima stagione. La speranza di appassionati e tifosi è quella di poter contare sulle reti di un Rossi in salute per raggiungere l’ambizioso obiettivo.
Ambizioso e tenace, l’attaccante di origini molisane lo è stato per tutta la carriera. Classe 1987, Rossi fa il suo ingresso nel calcio che conta da pupillo di Alex Ferguson nel Manchester United, prima di passare al Newcastle e assaggiare la Serie A per la prima volta con il Parma. Le prestazioni in Emilia convincono la dirigenza del Villareal a puntare su di lui e ad acquistarlo a titolo definitivo. Nelle cinque stagioni in maglia gialla Pepito esplode definitivamente: più di 50 gol prima di iniziare a pagare il conto agli infortuni.
Ripresosi dalla prima rottura del crociato nel 2011, Rossi decide di tornare in Italia, alla Fiorentina. Nella prima stagione, quella 2013-2014 si guadagna l’amore del tifo viola con 16 gol, 3 dei quali nell’indimenticabile 4 a 2 contro i grandi rivali della Juventus. La sfortuna però non ha ancora finito con Pepito. Nel gennaio del 2014 un altro infortunio, a cui segue un periodo di riabilitazione intensa per cercare di guadagnarsi un posto in nazionale per il mondiale brasiliano. Alla fine il ct Prandelli decide di rinunciare alla classe di Rossi, non ancora a posto al cento per cento. Una sensazione confermata a settembre dello stesso anno, mese del nuovo infortunio che porta alla perdita di tutta la stagione successiva.
Rossi si impegna al massimo per tornare a far sognare i tifosi viola ma gli equilibri in squadra sono cambiati con l’arrivo di Paulo Sousa sulla panchina toscana. L’allenatore portoghese non lo considera titolare e dopo un periodo non facile autorizza la sua cessione in prestito. Prima al Levante e, in questa stagione, al Celta Vigo. E siamo all’attualità. 6 reti nella Liga, qualche presenza in Europa League e una tripletta al Las Palmas prima della rottura del ginocchio sinistro.
I tifosi italiani e gli amanti del calcio sperano di rivederlo presto in campo, indipendentemente dalla maglia che indosserà. La speranza di tutti è quella di godere ancora delle prodezze di uno dei talenti più puri dell’ultimo decennio del calcio nazionale, magari con quella maglia azzurra tanto amata da Rossi stesso.