Cinghiali: anche l’Atc Vastese chiede la sospensione del selecontrollo.
Sulla scia della “guerra” ingaggiata dall’Atc Vomano e Salinello nel Teramano contro la Regione Abruzzo, anche l’Ambito territoriale di caccia del Vastese ha protocollato una formale richiesta di sospensione delle attività in corso, cioè del selecontrollo, «almeno sino al 19 luglio data fissata per la sentenza del Tar in merito alla delibera regionale contestata».
In questi giorni la Polizia provinciale, coadiuvata da alcuni selecontrollori incaricati dalla Regione, sta eseguendo degli abbattimenti su tutto il territorio regionale, compreso quello dell’Atc Vastese. In un primo momento gli abbattimenti erano gestiti e coordinati proprio dall’Atc, ma la delibera regionale contestata e contro la quale è stato presentato ricorso al Tar, ha di fatto esautorato gli Ambiti dalla fase dei prelivi lasciando loro soltanto la prevenzione dei danni alle colture con metodi incruenti.
Quello che contestano gli Atc è che l’operazione condotta dalla Polizia provinciale non è basata su censimenti e piani di prelievo. E chiedono quindi la sospensione del selecontrollo. In barba all’evidente emergenza che è sotto gli occhi di tutti.
Insomma, se si spara su ordine dell’Atc va bene, se si spara su mandato della Polizia provinciale non va più bene. Beghe politiche e giochi di potere nascoste dietro a cavilli tecnico-giuridici. Puro ostruzionismo e nulla di più.
E così mentre gli Atc litigano con la Polizia provinciale e con la Regione Abruzzo perché si sentono come i bambini ai quali viene rubato il giochino o i lecca-lecca, il rischio concreto è che il selecontrollo possa essere sospeso ovunque in Abruzzo. I cinghiali potranno mangiare indisturbati alla faccia e a spese degli agricoltori.
Francesco Bottone
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