AGNONE – C’è gente, in platea, all’Italo-Argentino, location del convegno-tavola rotonda “Scuola e territorio: quale futuro per le aree interne?” promosso dall’associazione “Tradizione e Sviluppo”.
Si discusso a lungo nel pomeriggio del 30 giugno sulle strade da intraprendere, i progetti possibili per una scuola più innovativa e che faccia una formazione che si addica alle esigenze della zona. Ma, mentre si dibatte sul futuro dell’area, la domanda resta scolpita: cosa aspettarsi per il prossimo anno scolastico?
«A Carovilli oggi abbiamo cominciato le indagini geologiche per il polo scolastico» dichiara il sindaco Antonio Cinocca. «Entro la fine dell’anno dovremmo avere il progetto con tutti i pareri affinché si possa indire una gara d’appalto. Insomma, ad inizio 2015 dovrebbero avere inizio i lavori di costruzione».
Stessa data di scadenza per la ristrutturazione dell’edificio della scuola elementare Francesco Antonio Marinelli: «Nei primi mesi del 2015» spiega il vicesindaco Maurizio Cacciavillani «dovrebbero cominciare i lavori di demolizione dell’edificio in cemento (adiacente alla vecchia struttura storica in pietra, ndr)».
Altre buone notizie arrivano dall’Istituo Comprensivo Giuseppe Nicola D’Agnillo ovvero nella scuola elementare di San Marco. Maria Pia Tomassetti, dirigente dell’istituto, ieri ha raccontato: «Anche se non abbiamo ancora ricevuto una vera e propria dichiarazione scritta, abbiamo appena saputo che la classe quinta è stata selezionata per un progetto con la partnership del Miur e della Samsung». A quanto pare, infatti, la casa produttrice coreana ha stretto un accordo con il Ministero che fornirà alle classi selezionate una dotazione tecnologica. Ben 21 tablet arricchiranno l’istruzione degli alunni iscritti alla classe quinta di San Marco dove «I docenti impronteranno una didattica mirata all’utilizzo di queste tecnologie» afferma la Tomassetti.
Purtroppo, però, si intravede già qualche nube all’orizzonte. A denunciare i fatti è il professor Francesco Paolo Tanzj, docente del Liceo Scientifico Giovanni Paolo I: «Si tratta di un evento storico, senza precedenti. Per effetto dei tagli imposti dal Miur, il liceo si vedrà costretto a fondere due classi: la IV sezioni A e B. Una pluriclasse che andrà a formare un’unica sezione di 27 alunni». Fin qui la faccenda non sembra preoccupante tuttavia il professore, accigliato, chiarisce: «Una fusione di questo tipo sarebbe auspicabile per un terzo liceo, dove i ragazzi provenienti dal biennio arrivano al triennio. Qui la situazione è diversa. Dovremo fare i conti con programmazioni differenti e metodi di studio diversificati. Tutti temiamo che questa unione possa influenzare i restanti due anni di scuola».
Sembrano sul piede di guerra anche i genitori, che si preparano a scrivere una lettera in cui condividono i loro timori per l’anno che verrà: «Non ci sembra giusto» sbotta un intervistato «pare quasi che ci si dimentichi che gli studenti abbiano dei diritti».
Giovanni Giaccio
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