SAN PIETRO AVELLANA – Il Comune di San Pietro Avellana, a seguito della sottoscrizione, con la Prefettura di Isernia e con la Regione Molise, del protocollo d’intesa per il coinvolgimento dei migranti in attività di utilità sociale, ha provveduto ad avviare concretamente le attività di volontariato e di integrazione sociale dei migranti presenti in una struttura privata del comune altomolisano.
Dopo aver approvato il progetto (che prevede il coinvolgimento dei migranti in lavori di pulizia delle strade, sfalcio e manutenzione del verde, nell’ottica di una nuova frontiera dell’accoglienza, finalizzata a ridurre il più possibile il divario tra la fase della prima accoglienza e quella della reale integrazione socio-lavorativa) delle attività di utilità sociale, stilato e condiviso con la Pro-Loco “Ad Volana” e con la struttura di gestione del Centro di Accoglienza Straordinaria, si è provveduto al coinvolgimento dei richiedenti asilo mediante la firma del “patto di volontariato”, successivamente, come richiesto dal protocollo d’intesa sottoscritto nel luglio scorso, sono stati espletati tutti gli adempimenti per le coperture assicurative e Inail dei giovani volontari. Decorsi i termini strettamente necessari all’espletamento degli adempimenti di legge, lunedì 5 agosto, il primo gruppo di volontari ha iniziato le varie attività di manutenzione del verde pubblico all’interno del centro abitato.
Lo rende noto Francesco Lombardi, sindaco di San Pietro Avellana, che afferma che negli ultimi mesi sono stati fatti passi da gigante da parte del Ministero dell’Interno e dalla Prefettura per cercare di regolarizzare flussi, numeri e integrazione dei richiedenti asilo. Le attività di volontariato per progetti di pubblica utilità sono un concreto esempio di come sia possibile l’interazione tra i migranti e le comunità che li ospitano (anche solo temporaneamente).
Lo rende noto Francesco Lombardi, sindaco di San Pietro Avellana, che afferma che negli ultimi mesi sono stati fatti passi da gigante da parte del Ministero dell’Interno e dalla Prefettura per cercare di regolarizzare flussi, numeri e integrazione dei richiedenti asilo. Le attività di volontariato per progetti di pubblica utilità sono un concreto esempio di come sia possibile l’interazione tra i migranti e le comunità che li ospitano (anche solo temporaneamente).