ISERNIA – Sembrava un Consiglio provinciale tranquillo come molti altri quello tenutosi questa mattina in via Berta. E, invece, la seduta, nel finale, si è trasformata in un vero e proprio ‘fiume’ di notizie negative per l’ente di via Berta. A comunicarle è stato il presidente Luigi Mazzuto che senza troppi giri di parole ha fatto capire all’intera aula che l’ente è sull’orlo del tracollo finanziario. Mazzuto ha, infatti, spiegato che per l’anno 2014, per effetto di ulteriori tagli da parte dello Stato centrale, l’ente avrà a disposizione solo poco più di 7 milioni di euro a fronte dei 13 milioni dello scorso anno e ai 19 del 2010. Soldi che a mala pena basteranno a pagare gli stipendi al personale. Il presidente si è quindi rimesso alle decisioni del Consiglio provinciale.
“Rispetto al 2013 – ha spiegato il numero uno di via Berta – c’e uno sbilancio di 5 milioni di euro. Quindi, vi invito – ha detto rivolgendosi ai consiglieri – ad approfondire questa problematica. Il Consiglio dovrà scegliere la situazione migliore per uscire da questa situazione”. Mazzuto ha, quindi, indicato tre strade che sono: “in via prioritaria la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per risolvere gli squilibri strutturali di bilancio; i provvedimenti per gli enti in condizioni strutturalmente deficitari (il cosiddetto dissesto programmato, ndr); la procedura per gli enti in dissesto finanziario (la dichiarazione di dissesto vera e propria, ndr)”. Il venir meno di ulteriori fondi statali ha avuto anche un altro effetto: quello di aumentare la spesa per il personale rispetto a quella complessiva che non può superare il 50 per cento di quella complessiva. Non a caso il presidente ha anche parlato di decidere sulle “politiche del personale da adottare” nel momento in cui il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi. Una spesa per il personale che dovrà dunque necessariamente essere ridotta se non dimezzata. Anche se Mazzuto ha anche esortato l’intero Consiglio a “scegliere la situazione migliore per tutelare il personale” e a mettere su “un confronto scevro da considerazioni politiche”. A questo punto il tempo per cercare di salvare il salvabile in via Berta appare decisamente poco. Infatti, entro il 30 aprile l’ente dovrà approvare, a meno di proroghe da parte dello Stato, il bilancio di previsione. Un’impresa che si annuncia davvero difficile per un ente che è sempre riuscito a chiudere in equilibrio i bilanci ma che ora, di fronte ai continui tagli dello Stato, sembra destinato ad alzare bandiera bianca.