TRIVENTO – L’11 febbraio 2018 la Chiesa Cattolica celebra la XXVI* Giornata Mondiale del Malato, dal tema “Mayer Ecclesiae: Ecco tuo figlio…Ecco tua madre… e da quell’ora il discepolo l’accolse con se (Gv. 19,27). Il tema della giornata è la Chiesa nascente, capace di guardare,parlare, accogliere il dolore e stare vicina ad ogni uomo sofferente, con la consegna di Gesù fatta a Maria e Giovanni sotto la croce, per cui ognuno, sopratutto nel dolore, è figlio della Chiesa. Aggiunge Papa Francesco: “Il nostro dolore e la nostra vergogna per i peccati di alcuni membri della Chiesa, e per i nostri non devono far dimenticare quanti cristiani danno la vita per amore: aiutano la gente a curarsi o a morire in pace in precari ospedali, o accompagnano le persone rese schiave da diverse dipendenze nei luoghi più poveri della terra, o si prodigano nell’educazione di bambini e giovani, o si prendono cura di anziani abbandonati da tutti, o cercano di comunicare valori in ambienti ostili, o si dedicano in molti altri modi, che mostrano l’immenso amore per l’umanità ispiratoci dal Dio fatto uomo”.
Anche la Diocesi di Trivento è in prima linea per celebrare questa giornata, con due momenti: uno alle ore 8.00 presso l’Ospedale di Area Particolarmente Disagiata San Francesco Caracciolo e con la celebrazione ed incontro diocesano a cui sono state invitate tutte le case di riposo, le case famiglia per l’assistenza psichiatrica, tutte le strutture socio-sanitarie e riabilitative presenti in Diocesi per un momento di riflessione e preghiera con S.E.R. Mons. Claudio Palumbo, Vescovo di Trivento, presso il Santuario di Santa Maria di Canneto a Roccavivara, dalle ore 10.00. In occasione di questo evento, la Chiesa diocesana non può che ringraziare il Signore per il piccolo segno di speranza per l’accordo di confine per la sanità tra le Regioni Abruzzo e Molise, che va nel verso giusto dell’azione promossa qualche tempo fa anche dalla Caritas Diocesana, che si fece promotrice in Trivento di un incontro tra le due giunte regionali, per migliorare i servizi sanitari e il loro accesso a tutti i cittadini della Diocesi, che è ubicata tutta nell’area di confine delle due regioni, in quanto sopratutto segno di speranza per il futuro di questa terra.
Francesco Martino