AGNONE – La crisi del centrosinistra si ripercuote sulla Regione Abruzzo dove nei giorni scorsi sono state registrate le dimissioni di Donato Di Matteo (Regione Facile) e di Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico), che hanno chiesto al Presidente Luciano D’Alfonso l’azzeramento dell’esecutivo. Tutto ciò dopo che alle votazioni del 4 marzo scorso nella regione Abruzzo le forze di centrosinistra hanno perso ben 180 mila voti. La notizia è di quelle che mette paura anche al Molise altissimo, ad Agnone col suo ospedale. Infatti se si arrivasse all’azzeramento della Giunta si dovrebbe salutare anche l’assessore alla sanità Silvio Paolucci che con il suo presidente e con Paolo Frattura aveva promesso (fino ad ora impegno non ratificato) la firma sui cosiddetti “Accordi di Confine” intesa che riguarda soprattutto la rete Emergenza/Urgenza, quella ictus e la rete cardiologica. Ma non solo. Anche la messa in rete delle postazioni di Confine del 118 di Molise ed Abruzzo; l’ospedale di Area Particolarmente Disagiata di Castel di Sangro come riferimento per il pronto soccorso di San Pietro Avellana, Castel del Giudice, Sant’Angelo del Pesco mentre l’ospedale di Area particolarmente disagiata di Agnone diventerebbe riferimento per il Pronto Soccorso dell’Alto Vastese con impegno della Regione Abruzzo di garanzia di personale medico per il pronto soccorso (da definire, in merito alle figure concrete operative e di supporto in protocollo tra Asrem e Asl di Chieti-Lanciano-Vasto) con OBI e di presidi tecnici. I Dea di I Livello di Vasto che saranno centro di riferimento per la rete ictus del basso Molise e per la rete cardiologica con emodinamica h24, con supporto all’emodinamica h12 di Termoli che rimane aperta, ed anche il potenziamento dell’ospedale di Termoli e la messa in rete dei due presidi di costa per l’emergenza urgenza. “Sono molto preoccupato per la crisi che attanaglia la Regione Abruzzo con la richiesta di azzeramento della Giunta —riflette don Francesco Martino, parroco di Belmonte del Sannio ed ex cappellano ospedaliero del Caracciolo- Ciò potrebbe determinare un grave ritardo nella firma dell’Accordo di Confine che dovrebbe essere, secondo le nostre informazioni, licenziato dal Tavolo Tecnico la prossima settimana a Roma. Il protocollo di “confine” – continua – potrebbe non vedere subito la firma con tutte le innegabili conseguenze e i problemi che comporterebbe come una penalizzazione praticamente molto forte di quella che è la sanità in questi territori. Confidiamo che l’assessore Paolucci e la giunta regionale in questo momento avviino un percorso più calmo sugli esiti della sconfitta elettorale del 4 marzo scorso e che comunque si tenga prima sotto la lente di ingrandimento la necessità del bene delle popolazioni sia dell’Abruzzo meridionale che del Molise altissimo. Sono molto preoccupato perché la nostra crisi regionale – conclude don Francesco Martino – sembra non avere uno sbocco e in modo particolare, io veramente, mi sentirei di consigliare a tutti gli attori di sedersi assieme intorno ad un tavolo per trovare una soluzione condivisa che non può essere imposta semplicemente da riunioni di pochi nei vari schieramenti”.
di Vittorio Labanca