AGNONE – Donne chierichetto, il “caso” sgonfiato ad Agnone.
Un lettore dell’Eco avanza dubbi sulla possibilità per le ragazze di prestare servizio all’altare, ma il diritto canonico lo prevede.
Ad Agnone, come nelle altre parrocchie della diocesi e d’Italia, spesso si vedono bambine o ragazze “chierichetto”. Per fortuna. 
Dopo la recente visita del vescovo, monsignor Claudio Palumbo, nella cittadina altomolisana e la pubblicazione del nostro articolo, un lettore forse troppo zelante ha posto una obiezione alla nostra redazione, forse nel tentativo di sollevare un “caso” mediatico. Le donne, bambine o ragazze che siano, possono prestare servizio all’altare durante le celebrazioni eucaristiche?
Qui alla redazione dell’Eco non siamo esperti, purtroppo per noi, né di liturgia né di diritto canonico, tuttavia è bastato fare qualche ricerca in rete per sgonfiare il presunto “caso”.
Nei mesi scorsi il settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” si è occupato della questione.
Questa la lettera pubblicata dal giornale: «Caro direttore, in alcune parrocchie le bambine sono ammesse a fare il servizio all’altare durante la Messa, mentre in altre tale servizio è riservato ai maschi. Questa difformità di comportamento dei parroci, non essendo evidentemente dovuta a ragioni teologiche, resta incomprensibile a tutti, soprattutto per dei genitori. La nostra società, in molti ambiti, continua a riservare alla donna disparità di trattamento a suo sfavore e purtroppo non ha ancora trovato il modo per rimediare a questa atavica ingiustizia. Noi crediamo che, nel merito, la Chiesa potrebbe dare il buon esempio, sollecitando i parroci a consentire anche alle bambine di accedere all’altare per servire la Messa».
Questa la risposta del direttore di Famiglia Cristiana:
«Prima di tutto, cari Mariapia e Roberto, una precisazione terminologica. Il termine chierichetto è improprio e gli va preferito quello di ministrante. Dalla parola nascono anche i problemi: chierichetto significa piccolo chierico, cioè membro del clero, ed essendo il ministero ordinato riservato ai maschi, le chierichette non sono mai state prese in considerazione.
Questo fino al Codice di diritto canonico del 1983. Nel canone 230 si legge che tutti i laici possono svolgere varie funzioni liturgiche. Non è specificato, ma è incluso anche il servizio all’altare. La Congregazione per il culto divino ha poi spiegato che questo servizio è aperto a tutti i laici, senza distinzioni di sesso. Ha anche precisato, comunque, che la scelta definitiva spetta ai singoli vescovi diocesani e che questo servizio ha sempre aiutato la crescita di vocazioni al sacerdozio. Personalmente, mi auguro che in ogni parrocchia ci siano tanti ministranti, maschi o femmine, in ogni Messa.
È anche un modo per avvicinare i piccoli a Dio e alla bellezza della liturgia e della lode al Signore».
Insomma, caso sgonfiato, anzi, a ben vedere non c’è proprio alcun caso, né ad Agnone né altrove.
a cura di Francesco Bottone
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