SCHIAVI DI ABRUZZO – Solito “calo fisiologico”, la Sasi chiude l’acqua a Schiavi di Abruzzo.
La fantomatica “bolla d’aria” è ormai acqua passata, ma torna, puntuale come un orologio svizzero, il “calo fisiologico” che autorizza la Sasi spa di Lanciano, gestore unico del servizio idrico, a razionare l’acqua nell’abitato di Schiavi di Abruzzo.
Con un avviso pubblico affisso in paese, un volantino datato 7 agosto, la Sasi lancia il suo fiore all’occhiello, cioè le “interruzioni programmate del servizio idrico nel periodo estivo”. La ditta di Lanciano, come è noto, non brilla particolarmente nel fare l’unica cosa che dovrebbe fare, cioè rifornire di acqua corrente le abitazioni del paese e delle frazioni (contrada Badia è alle prese da giorni con problemi idrici, ndr), come previsto dai contratti, ma eccelle invece nel chiuderla l’acqua, lasciando a secco i cittadini che pure pagano profumatamente il prezioso liquido vitale. E così con il volantino di cui sopra, emesso e affisso oggi stesso, si avvisa la cittadinanza di Schiavi che “si verificherà la sospensione giornaliera della fornitura dalle ore 20 alle ore 7″. Il tutto con effetto da oggi e fino a nuovo ordine. Inoltre si precisa che le sospensioni “potranno subire delle modifiche in funzione delle forniture idriche disponibili”. Tradotto significa che da questa sera gli esperti della Sasi chiudono l’acqua dalle ore 20 e fino alle sette del mattino, ma senza preavviso la Spa di Lanciano si riserva di lasciare i rubinetti a secco anche in altri orari. L’alibi è sempre il solito, il “calo fisiologico” della sorgente di Acquaviva. La Sasi è un po’ come la Provincia, che non riuscendo a mantenere aperte le strade provinciali mettendo in sicurezza frane e smottamenti si limita a chiuderle al traffico. Un “gestore” non si limita a dire: «Ok, c’è poca acqua, chiudo i rubinetti». Per usare un paragone comprensibile a tutti, ma proprio a tutti, un barista non dice ai suoi clienti: «E’ finito il fusto, non vi posso dare più birre alla spina“, ma il fusto lo cambia e continua ad erogare spine. Un gestore del servizio idrico degno di questo nome risolve il problema, rimuove la causa della siccità. Sicuramente la Sasi non è in grado di far piovere o nevicare, per quello ci pensa il Padreterno, ma almeno potrebbe fare manutenzione alle condutture evitando così dispersione di acqua potabile. Sarebbe interessante conoscere i dati della dispersione idrica sul territorio comunale di Schiavi. Quanta acqua viene erogata dalle sorgenti attive e quanta invece arriva nei rubinetti delle case? O più precisamente: quanti litri di acqua vengono persi, dispersi, a causa di tubature vecchie e malmesse? A queste domande dovrebbe rispondere la Sasi. L’Eco proverà ad entrare in possesso di questi dati e ne darà comunicazione ai lettori.
Francesco Bottone