ATESSA – Riceviamo da Antonio Campitelli, presidente regionale della Libera Caccia, e pubblichiamo:
Ormai da qualche giorno in Abruzzo si è riaperta la stagione venatoria al cinghiale, ma a quanto pare c’è ancora qualcuno, che per causa di un non troppo solerte Ente Parco, non può ancora praticare la propria passione.
Ebbene si… nonostante siamo in piena e dichiarata “emergenza cinghiali”, nonostante si stiano adottando sistemi di controllo della specie come “recinti di cattura”, e pervengano persino proposte relative alla sperimentazione della sterilizzazione, c’è ancora qualcuno che non può praticare legittimamente l’attività venatoria. Sto parlando degli amici delle squadre che operano all’interno della ZPS Parco Regionale Velino Sirente.
Difatti, così come previsto dal calendario venatorio 2018/19, al capo C, punto 2, lettera f), le squadre che operano all’interno della ZPS, possono adottare esclusivamente la tecnica della “mini braccata”, ma la stessa è subordinata all’autorizzazione dell’ente gestore.
Peccato che l’ente gestore, ad oggi, non abbia ancora rilasciato nessuna autorizzazione. Quale sia la reale motivazione di questa mancanza, non ci è dato saperlo. Da voci di corridoio, pare la persona responsabile di seguire il procedimento, sia momentaneamente assente, e che nessuno voglia assumersi la responsabilità di sottoscrivere quel documento. Nonostante ciò fosse già noto dalla pubblicazione del calendario, e nonostante l’ATC subequano, nel quale ricade la ZPS, abbia inoltrato formale richiesta da più di una settimana fa, nessuno si è preso la briga di rilasciare l’autorizzazione richiesta. Se per irresponsabilità, per semplice dimenticanza, o per mancanza di volontà, non ci è dato saperlo. Nel frattempo, mi sono permesso di scrivere una nota alla Regione Abruzzo, indirizzata al Presidente vicario Lolli, e agli assessori competenti in materia, Pepe e Berardinetti per chiedere dei chiarimenti sull’accaduto. In attesa della risposta, non posso che esprimere la mia solidarietà agli amici cacciatori iscritti nelle squadre che operano all’interno della ZPS, che, mentre tutti gli altri andavano a caccia, sono stati lì a guardare ed a girarsi i pollici, in attesa di una risposta che non sarebbe mai arrivata.
Tuttavia, se la questione non dovesse risolversi prima del prossimo fine settimana, non escludiamo di intraprendere altre iniziative.