L’appuntamento per eleggere i presidenti delle Province di Pescara, Chieti e Teramo è per mercoledì prossimo, ma alle urne andranno solo i sindaci
e i consiglieri comunali. Nel Chietino voteranno 1250 persone. Occhi puntati sui grandi centri della provincia di Chieti per i due candidati presidenti
Mario Pupillo, l’uscente, e Umberto Di Primio sfidante di centrodestra che ha appena rinunciato alla candidatura alle regionali. Qualche sorpresa potrebbe arrivare dai piccoli centro, Alto Vastese in testa. Pupillo, può contare, secondo le indiscrezioni della vigilia, oltre che sulla sua Lanciano, dove è sindaco, anche su Vasto e Francavilla, entrambe amministrate dal centrosinistra. Il sindaco di Chieti Di Primio, esponente di Forza Italia candidato dal centrodestra, oltre che sulla città capoluogo conta invece su San Salvo, amministrata dalla sindaca di centrodestra Tiziana Magnacca. E se Tiziana voterà per Di Primio lo farà anche suo cugino, il sindaco di Castiglione Messer Marino, Felice Magnacca. Idem per Montazzoli, con Felice Novello che è di destra notoriamente e per Carunchio, con Gianfranco D’Isabella. Ma anche i Comuni guidati dalla sinistra potrebbero voltare le spalle al presidente uscente. A partire da Schiavi di Abruzzo, feudo socialista di Luciano Piluso che vede la rielezione di Pupillo come il fumo negli occhi. Note le frizioni tra i due, innescate dalle questioni relative alla viabilità. Pare che più volte, nel corso delle riunioni in Provincia, il sindaco di Schiavi non abbia risparmiato critiche nei confronti di Pupillo, il quale in qualche occasione avrebbe anche abbandonato l’aula. Fraine è il simbolo della gestione Pupillo. Se Filippo Stampone e i suoi voteranno Pupillo avranno contro tutto il paese. Torrebruna, con Cristina Lella, è la più “allineata”, ligia alle direttive di partito che arriveranno sicuramente a sostegno di Pupillo. Donato Sabatino, sindaco di Castelguidone, non ha invece motivo di voltare le spalle a Pupillo, come anche San Giovanni Lipioni. A spostare gli equilibri, dunque, saranno Schiavi e Fraine. Equilibri politici, ovviamente, perché in termini elettorali peseranno i voti dei centri maggiori.
Francesco Bottone