L’AQUILA – Novità importanti quelle contenute nel disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale appena varato dalla Regione Abruzzo, novità che fanno già storcere il muso agli Atc e ai cacciatori. Tra le novità introdotte, che evidentemente renderanno più complicate le operazioni di prelievo, c’è l’obbligo di consegnare, per l’analisi della trichinella, non più solo una parte del muscolo diaframmatico, ma l’intera “corata”, quindi il pacchetto composto da fegato, polmoni, cuore, trachea e lingua, con annesso muscolo diaframmatico non separato dalla stessa. La corata, si legge sul disciplinare, «va raccolta e portata in visione alla Asl veterinaria più vicina». E ancora: «il veterinario provvede all’ispezione visiva e alla separazione totale del muscolo diaframmatico». Quindi, prima bastava consegnare alla Asl un pezzetto di diaframma, ora bisognerà portare in visione l’intera corata. Un’operazione intuibilmente più complicata perché il pacchetto di organi è pesante ed ingombrante, andrà chiuso in un sacco in grado di contenere liquidi e soprattutto bisognerà trovare un accordo sugli orari e la tempistica di consegna con i dipendenti del servizio veterinario della Asl. La Regione Abruzzo è stata costretta ad inserire la consegna dell’intera corata poiché nella passata stagione, i cacciatori di selezione, pur di dimostrare che avevano abbattuto i cinghiali assegnati dal piano di prelievo, dividevano il diaframma in più parti per consegnarlo. In sostanza per un abbattimento reale ne risultavano due o tre fittizi. Questo perché i cacciatori di selezione operano per conto delle squadre di cinghialai e nella zona assegnata alla squadra di appartenenza e dunque hanno tutto l’interesse ad abbattere il meno possibile per «tenersi i cinghiali per la braccata». La Regione ha comunque lasciato la possibilità al servizio veterinario della Asl di individuare altre modalità di consegna, purché al diaframma corrisponda uno ed un solo cinghiale abbattuto. Altra novità importante, che produrrà frizioni e polemiche, è la possibilità che all’interno di una zona assegnata ad una squadra possano abbattere cinghiali in selezione non solo gli appartenenti alla squadra stessa, ma anche altri esterni. Gli Atc quindi non possono rifiutarsi di consegnare le fascette che autorizzano l’abbattimento ai cacciatori che non fanno parte della squadra. Questo sempre per il problema evidenziato in precedenza e cioè che i cacciatori di selezioni interni alla squadra tendono a non abbattere per tenersi gli animali in vista della stagione venatoria tradizionale. Inoltre entro maggio 2019 gli Atc hanno l’obbligo di organizzare nuovi corsi per “rilevatore biometrico”. Questa misura è stata necessaria perché senza rilievi biometrici l’Ispra non darebbe parere favorevole agli abbattimenti in caccia di selezione.
- foto in apertura di Michele Milani