AGNONE. Paolo di Laura Frattura e gli agnonesi complici del disastro dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’. Lo dichiara don Francesco Martino intervistato da l’Eco online.
“A salvare il Caracciolo dall’attuale crollo potevano essere i famigerati accordi di confine con l’Abruzzo – sottolinea don Martino ai microfoni del portale – tuttavia, solo un anno fa, l’assessore alla Sanità abruzzese Silvio Paolucci continuava a domandarmi il perché non venivano firmati dall’allora governatore Frattura. All’epoca Frattura si nascose dietro il fatto di avere bisogno dell’autorizzazione del tavolo tecnico, nel frattempo è arrivato Toma che non so quali idee abbia in merito al rilancio della sanità pubblica”. Ed ancora don Martino punta il dito sugli agnonesi incapaci di fare rete e nel frattempo elogia quanto accaduto per Atessa, con la Regione Abruzzo che di fatto ha riconosciuto il ‘San Camillo’, struttura di area disagiata. “Un grande plauso va al sindaco Giulio Borrelli che ha saputo coinvolgere tutti: dai sindaci del territorio, agli imprenditori, ai consiglieri regionali creando un movimento di opinione non indifferente che ha portato i frutti sperati. Ad Agnone cosa è mancato? Una volontà politica di risolvere il problema. Siamo disuniti, disorganizzati, rancorosi e pensiamo esclusivamente coltivare l’orticello personale. Questo è il risultato”.