AGNONE. La scuola che non ha età e travalica ogni confine anagrafico, che insegna l’arte dell’istruzione tradotta nella vita di tutti i giorni, dove non bisogna mai arrendersi o pensare solo minimamente di aver chiuso la valigia della conoscenza. Una lezione di vita prima ancora che convenzionale.
E’ quella impartita questa mattina ai ragazzi del Liceo Scientifico “Giovanni Paolo I” nell’aula “Custode Carlomagno” da Ennio Di Nucci e Rosaria Carosella, rispettivamente 71 e 89 anni. Tramite un classico della letteratura italiana, quale la Divina Commedia del sommo poeta Dante Alighieri. Versi recitati a memoria dai due nonni (ci consentiranno di chiamarli affettuosamente così), i quali, nonostante i pochi studi, lui in possesso della licenza elementare, lei della licenza media, hanno dato dimostrazione, nonché invogliato gli studenti delle classi III, IV e V, che tutto può essere raggiunto. Basta volerlo con applicazione e fame di sapere.
Si è trattato di un viaggio appassionante, coinvolgente che ha riempito e irradiato i cuori e le menti di chi ha preso parte ad un evento fortemente voluto dalla docente Anna Ferrara, dalla dirigente scolastica, Tonina Camperchioli e dal prof in pensione, Francesco Paolo Tanzj. Versi declamati con trasporto che hanno strappato applausi e consensi unanimi in un esperimento da riproporre. L’iniziativa, che tra le altre cose ha visto un sottofondo musicale proposto al pianoforte da Martina Perpetua, rientra nell’ambito del “Maggio dei libri”, manifestazione nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il calore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.
Insomma, una campagna nazionale che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono, ma che possono essere incuriositi, se stimolati a modo giusto.
“In questo caso si è inteso avvicinare i giovani, attraverso uno scambio di idee e un confronto di esperienze intergenerazionali, alla lettura della Commedia per riscoprirne l’attualità del messaggio – ha detto Anna Ferrara nel suo discorso introduttivo -. Leggere Dante, infatti, è un viaggio della mente e del cuore, un’esperienza straordinaria, di quelle che possono cambiare la vita e condurci alla conoscenza di noi stessi, senza la quale non vi può essere vera felicità. Dante stesso dice che lo scopo per cui ha scritto il suo poema è quello di togliere i viventi in questa vita dallo stato di miseria e condurli allo stato della felicità”.
Parole da incorniciare, come la lezione impartita da Ennio Di Nucci e Rosaria Carosella. Infine un ringraziamento particolare è andato a Loreto Giuliano di Capracotta che ha segnalato Ennio Di Nucci ai docenti, mentre il professor Tanzj ha omaggiato entrambi con una originale riproduzione della Divina Commedia. Chapeau.