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  • “Caracciolo”, Marcovecchio a Coia: “La Provincia sposi la nostra battaglia”

     

    AGNONE –  Lorenzo Marcovecchio insiste. Troppo importante il tema che riguarda il futuro dell’unico presidio ospedaliero presente in zona. Così dopo aver scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al premier, Giuseppe Conte, invocando maggiore attenzione alle aree interne, il sindaco di Agnone, senza mezzi termini, chiede che la battaglia del “Caracciolo” venga spalleggiata anche dalla Provincia di Isernia.  Chiamato in causa il presidente Lorenzo Coia e il neo consiglio di Palazzo Berta.

    “Nonostante vaghe promesse, nonostante rinvii e rimpalli di responsabilità, a tutt’oggi mi trovo costretto a dover constatare un depauperamento giornaliero di quei servizi che un tempo venivano garantiti in maniera eccellente dall’ospedale Caracciolo – esordisce Marcovecchio -. L’ultima tegola, quella che rischierebbe di abbattersi fin dal prossimo mese di giugno, (una riduzione oraria dei servizi di Pronto Soccorso che passerebbe dalle attuali 24h alle paventate 12h) sancirebbe, di fatto, la fine del nosocomio agnonese. Inutile star qui a ricordare la storia di questo presidio di montagna a servizio dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, gli eccellenti professionisti che lo hanno e continuano a frequentare, lo spirito di abnegazione e di sacrificio di chi oggi, a diverso titolo, lì svolge quotidianamente il proprio lavoro. Inutile sottolineare che non si può pensare ad ipotesi di sviluppo strategico per le aree interne, ad investire milioni e milioni di euro per progettazione innovativa, se poi viene negato quel diritto basilare alla salute che dovrebbe essere posto a fondamento di qualsivoglia azione. Con delibera di Consiglio numero 20 del 30 marzo, approvata all’unanimità – conclude il primo cittadino – il Comune di Agnone ha fatto richiesta alla struttura commissariale sanitaria della Regione Molise, di vedersi garantiti quei servizi minimi essenziali che non solo garantirebbero un diritto costituzionale ma che, soprattutto, uniformerebbero il  Caracciolo a quell’ospedale di ‘Area Particolarmente Disagiata’, giusta riconoscimento ottenuto con il D.M.70/15 ovvero il Decreto Balduzzi. Essendo – a tutt’oggi – rimasta inevasa quella nota così come le reiterate richieste di riscontro, chiedo che anche il consiglio rovinciale voglia far proprio il documento dando, allo stesso, maggior forza”.

    Al momento a raccogliere il messaggio di Marcovecchio, il consigliere provinciale venafrano, Alfonso Catone che fa sapere di volersi attivare immediatamente per recepire l’istanza del sindaco di Agnone.

     

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