Non solo europee; domenica 26 maggio saranno diversi centri molisani ad aprire i seggi per il rinnovo delle cariche amministrative. Dalle ore 7 alle 23, 182.942 persone (dati aggiornati al 30 aprile 2019) avranno diritto al voto. 153.522 a Campobasso con 174 sezioni e 29.420 a Isernia con 45 sezioni. Eventuali ballottaggi si terranno il 9 giugno. I centri interessati a rinnovare i consigli comunali e sindaco sono 59 di cui 37 nella provincia di Campobasso e 22 nella provincia di Isernia.
«In Alto Molise – ci dice Adolfo Terreri da Pescopennataro, unico comune che candida due donne alla poltrona di sindaco – si vota in sette paesi e cioè: Belmonte del Sannio, Castel del Giudice, Vastogirardi, Carovilli, Pietrabbondante, Pescopennataro e Castelverrino. In quest’ultimo, tra l’altro il più piccolo, sono state presentate tre liste. A Pescopennataro dal dopoguerra ad oggi, per la prima volta, sono in lista due donne. Nel comune alto molisano, che saluta il sindaco uscente Pompilio Sciulli, in lista questa volta come consigliere, sono state presentate due compagini: la n°1 denominata “Gli amici di Pescopennataro” facente capo alla candidata sindaca Lucrezia Marchetti e la seconda “Uniti con l’Abete” facente capo alla candidata sindaca Carmen Carfagna che vede in campo anche Sciulli. Gli aspiranti consiglieri della lista “numero 1” sono: Alessia Cerrone, Giuseppe Esposito, Domenico Luongo, Antonio Filippetti, Giacomo Petescia, Alberto Ranieri e Marco Zullo. Quelli della nr.2 sono: Giacinto Carfagna, Antonio Di Iorio, Fortuna Ferrara, Sabatino Forgione, Vincenzo Margiotta, Pompilio Sciulli e Simone Terreri».
«Dei 253 abitanti – conclude Terreri- sono chiamati alle urne 414 votanti compresi quelli che si trovano all’estero». Tante le liste “civetta”. A Belmonte del Sannio, per esempio, sono cinque quelle presentate: due locali, una del sindaco uscente Errico Borrelli e l’altra capeggiata dall’avvocato Anita Di Primio con le restanti tre composte da persone sconosciute e non residenti magari neanche in Molise, candidate solo per fruire dei permessi elettorali che i dipendenti pubblici hanno a disposizione.
Vittorio Labanca