AGNONE. Sceglie ancora facebook don Francesco Martino, lo “scomodo” sacerdote che ormai da anni denuncia lo stato di abbandono in cui versa l’unico ospedale della diocesi di Trivento, il ‘San Francesco Caracciolo di Agnone’, operante a cavallo tra Molise e Abruzzo. Lo fa con una premessa “la mia è una semplice riflessione”. Tuttavia nel corso degli anni le sue dichiarazioni si sono rivelate (quasi) sempre veritiere. Questa volta il “don” punta i riflettori sull’unico reparto rimasto nel presidio, ovvero quello di Medicina dove, in attesa di concorso – scrive – non essendo stato rinnovato il contratto a tempo determinato ad un medico, il rischio è quello di rimanere con appena due camici bianchi in servizio. Il ciò significherebbe la chiusura delle degenze con ripercussioni a cascata su laboratorio Analisi, Radiologia, Pronto soccorso e quanto rimane. A questo punto don Francesco Martino lancia l’ennesima provocazione: un referendum per far passare i comuni altomolisani con l’Abruzzo “perché almeno – sottolinea – in caso di emergenza-urgenza, potremmo contare su una rete efficiente comprensiva di elisoccorso che porterà la nostra utenza in veri ospedali, quali Vasto, Chieti, Lanciano e Pescara, dove almeno avremmo una possibilità di salvezza certa, oltre che la possibilità di medici per gli ambulatori territoriali”. Quella di tornare con l’Abruzzo è una vecchia idea che nel 1991 lanciò in maniera convinta l’Aram, l’associazione per il risveglio dell’Alto Molise con a capo il manager Enzo Carmine Delli Quadri sempre favorevole a tale iniziativa.
Ospedale con pochi medici, don Martino: “E’ ora di tornare con l’Abruzzo”
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