AGNONE. L’installazione della centrale a biomasse nel territorio di Agnone a poche centinaia di metri dall’abitato di Belmonte del Sannio, potrebbe creare una spaccatura all’interno della maggioranza guidata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio. Infatti a dire no alla realizzazione del progetto presentato dalla Circeo Agricola srl, due esponenti di spicco dell’esecutivo di centrodestra. Si tratta del vice sindaco e assessore alle Opere pubbliche Linda Marcovecchio e della collega con delega allo Sport e Bilancio, Annalisa Melloni. Sentite da l’Eco online, entrambe hanno ribadito il loro diniego all’iniziativa che intanto ha messo in subbuglio i rapporti di vicinanza con i centri limitrofi, in particolare Belmonte del Sannio, Poggio Sannita e Capracotta. “Non si può non tenere conto della volontà popolare che al momento è contraria all’istallazione dell’impianto a biometano” hanno sottolineato Melloni e Marcovecchio che di fatto lanciano messaggi inequivocabili al primo cittadino. Un concetto che i due assessori hanno espresso a Lorenzo Marcovecchio, tra i principali fautori della centrale, durante la riunione fiume tenuta martedì sera a Palazzo Verdi. “L’atterraggio di un impianto della potenza di 800 kw in alto Molise – hanno rimarcato Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni – va contro quelle che sono le politiche ad oggi messe in campo dal Comune di Agnone, capofila in diversi ambiti territoriali. Chiariamo che la nostra presa di posizione – hanno aggiunto – non ha nulla di personale contro il sindaco, ma dovrà servire per un dibattito più approfondito affinché il lavoro e la programmazione svolti dall’amministrazione su temi quali l’ambiente e la valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali, possa trovare una soluzione che metta tutti d’accordo”. Intanto in vista del consiglio comunale convocato per lunedì mattina (23 dicembre) con la centrale a biogas inserita all’ultimo punto dell’ordine del giorno, le minoranze annunciano battaglia e si dicono pronte a tirar fuori documenti inediti sull’iter del progetto.
Provincia contraria – A dire no alla realizzazione dell’impianto anche la Provincia di Isernia che tramite il presidente Alfredo Ricci rimarca: “L’alto Molise si caratterizza per un paesaggio stupendo e per un ambiente salubre. L’ente che mi onoro di presiedere sta cercando di essere vicino a queste zone. Sicuramente non si avverte il bisogno di avere un’industria insalubre. La mente mi riporta alla vicenda Energant di Venafro che rappresenta una realtà dolorosa per l’intero territorio. In quella circostanza si partì con buone intenzione, poi sappiamo come è andata a finire. In qualità di presidente della Provincia mi impegno di esprimere parere negativo alla installazione. Preciso che lo faccio non per ragioni politiche, ma esclusivamente per le criticità di natura tecnica espresse da autorevoli addetti ai lavori intervenuti nel dibattito a tutela dell’ambiente che ci circonda”.
Segnalazione – Mentre il clima sulle biomasse s’infiamma, in redazione perviene una segnalazione della Git Service, società agnonese che si occupa di studi geologici. L’azienda infatti reclama il mancato pagamento di circa diecimila euro, per lavori commissionati dalla Neoagroenergie srl prima società a volee impiantare la centrale a biomasse sul territorio altomolisano, poi bocciato dalla Soprintendenza. Ebbene l’amministratore unico della Neoagroenergie risulta essere l’ingegnere Luigi Norgia lo stesso della Circeo Agricola srl che ha presentato il nuovo progetto. Entrambe hanno sede legale a Roma in via Monte Zebio al civico 40. Strane coincidenze.