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  • Abruzzo e Molise riunite, Mucilli: «La parola passi ai cittadini»

    RICEVIAMO  da Fabio Mucilli di Castiglione Messer Marino e pubblichiamo:

    LETTERA APERTA

    all’ECO dell’Alto Molise e Alto Vastese

    Innanzitutto mi corre l’obbligo di ringraziare il mensile L’ECO per aver aperto un serio ed approfondito dibattito sulla proposta di riunificazione delle Regioni Abruzzo e Molise.
    Il sostanziale assenso del Sindaco di Castiglione Messer Marino Emilio Di Lizia (pur con il condivisibile auspicio che l’iniziativa parta anche dal versante molisano), così come le posizioni favorevoli espresse dal Sindaco di Vastogirardi Andrea Di Lucente, dall’ex sindaco di Castelverrino Albino Iacovone e dall’ex Presidente del Consiglio Provinciale di Chieti Agostino Monteferrante, (nell’edizione in distribuzione del mensile due pagine sono dedicate alla riunificazione tra Abruzzo e Molise, ndr) costituiscono una prima acquisizione molto rilevante; così come è significativo il risultato del partecipato sondaggio condotto da Primo Piano Molise, dal quale sembra scaturire la volontà del 77% dei cittadini molisani di aggregarsi ad altre Regioni piuttosto che di conservare l’attuale autonomia.
    Tali assensi sono ancor più importanti alla luce della disciplina dell’art. 132 della Costituzione che, è il caso di ribadirlo, attribuisce il potere d’iniziativa ai Consigli comunali e la facoltà di approvazione della proposta di fusione delle Regioni alle popolazioni interessate, attraverso l’istituto del Referendum: solo a valle dell’espressione popolare il Parlamento, sentiti i Consigli Regionali, può disporla con legge costituzionale.di luc
    A questo proposito appare davvero singolare la “proposta di legge costituzionale” di questi giorni che, superando d’un tratto la previsione testé riportata della Costituzione italiana, vorrebbe pervenire alla complessiva modifica dell’articolazione delle Regioni (prevedendo tra l’altro che, nel caso del Molise, una delle attuali Province venga annessa alla Regione Puglia e l’altra alla Regione Abruzzo e a parte della Regione Marche) senza il preventivo coinvolgimento dei Consigli comunali e delle popolazioni interessate.
    Quanto sta accadendo (si veda anche la riarticolazione amministrativa prospettata dalla Società Geografica Italiana) dovrebbe far riflettere la classe politica delle due Regioni sull’opportunità di prendere prontamente l’iniziativa, piuttosto che subire l’effetto di decisioni che (per quanto non fondate sulla disciplina costituzionale) vorrebbero smembrarne il territorio (e, in questo modo sì, calpestarne l’identità) ed avviare con urgenza il procedimento previsto dall’art. 132 della Costituzione, mediante l’approvazione delle delibere di richiesta di Referendum.
    In questo senso la proposta-invito, già rivolta prioritariamente ai Sindaci e ai Consigli comunali di Agnone e di Castiglione Messer Marino affinché costituiscano un primo nucleo promotore “sovraregionale”, è estesa ai Sindaci e ai Consigli dei 441 Comuni abruzzesi e molisani affinché, nel rispetto del dettato costituzionale, consentano alle popolazioni molisane ed abruzzesi di scegliere se tornare alla Regione “Abruzzi e Molise”, come nell’originaria formulazione della Costituzione, mediante la fusione delle attuali Regione Abruzzo e Molise o se, al contrario, lasciare le cose così come sono oggi.
    In questo modo non solo si dimostrerebbero rispettosi del dettato costituzionale, ma consentirebbero finalmente ai cittadini (in un periodo in cui la loro “consultazione” sembra cosa ormai fastidiosa ed ingombrante) di dire la loro su una questione che tocca aspetti profondamente legati alla propria identità e alla propria storia: non sarebbe cosa di poco conto, in quanto l’avvio del procedimento di fusione delle Regioni, che costituirebbe un precedente importante anche per altre realtà regionali, costituirebbe una valida (e costituzionalmente corretta) indicazione per qualsiasi ipotesi di riorganizzazione istituzionale che in Parlamento si intendesse portare avanti.
    A questo proposito, perché l’ECO dell’Alto Molise e Alto Vastese, che ha meritoriamente aperto il dibattito sulla riunificazione, non assume l’iniziativa di farsi promotore ed organizzatore di un incontro pubblico (che potrebbe tenersi entro l’anno, in una giornata, ad Agnone e Castiglione Messer Marino) in occasione del quale magari far partire le prime due deliberazioni consiliari di richiesta del referendum?
    Cordialmente.

    Fabio Mucilli

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