Cara Mamma, se mi vuoi bene, fai attenzione quando sono nel pancione!
Mai sentito parlare di nutrizione materno-fetale? Attraverso la vena del cordone ombelicale il feto riceve tutti i nutrienti necessari alla crescita, l’alimentazione della mamma ha una forte influenza non solo sulla crescita intrauterina, ma anche sul futuro del piccolo. La creazione di un ambiente intrauterino ottimale assicura uno sviluppo corretto del feto e riduce il rischio di patologie croniche nella vita adulta.
Le condizioni di ipoalimentazione e di iperalimentazione in gravidanza possono avere effetti negativi sul nascituro. Nel caso di un apporto non sufficiente di alimenti il feto risente del minor afflusso di nutrienti e di sintesi di ossido nitrico, una sostanza importantissima che regola il flusso sanguigno placenta-feto il cui precursore è un amminoacido essenziale, l’arginina.
Il rischio è quello di incorrere in un ritardo di crescita fetale (IUGR, intrauterine growth restriction), con conseguenti disordini ormonali e metabolici, maggior rischio di insorgenza di diabete di tipo II e obesità, disfunzione di organo e problemi cardiovascolari.
Immaginiamo il feto come una piccola macchina estremamente vulnerabile, secondo l’ipotesi fetal programming o ipotesi di Barker, qualsiasi stimolo o insulto durante lo sviluppo dell’embrione e del feto può risultare in adattamenti sullo sviluppo con cambiamenti strutturali fisiologici e metabolici. Si parla infatti di patologie ad origine fetale.
È importante assicurare un apporto ottimale di nutrienti durante la gravidanza, aumentando l’intake energetico e proteico.
Nei prossimi articoli daremo un’infarinatura sui consigli base per una corretta alimentazione da seguire prima, durante e dopo la gravidanza.
Rita Marinelli
Fonti: Guoyao Wu Fuller W. Bazer Timothy A. Cudd Cynthia J. Meininger Thomas E. Spencer. Maternal Nutrition and Fetal Development. The Journal of Nutrition, Volume 134, Issue 9, 1 September 2004, Pages 2169–2172, https://doi.org/10.1093/jn/134.9.2169