Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di un nostro lettore.
Gent.mo Direttore,
ho letto con attenzione sull’Eco del Molise, l’articolo a firma di Domenico Lanciano “Spopolamento, l’Alto Molise a caccia di un leader che non c’è”, con le osservazioni della Università Delle Generazioni, con le interviste a personalità che sono già inserite nel tessuto socio- politico del territorio molisano; e qui sono profondamente d’accordo con quanto scritto e detto dal mio amico Sergio Sammartino, per la inutilità della Regione Molise (il quartiere dove abito io è trenta volte più grande di tutta la Regione) e per la sua riunificazione con l’Abruzzo.
Alla domanda perché non ci sono cittadini del nostro territorio capaci di inserirsi ad alto livello nella politica italiana ed europea, la risposta è semplice, una sola “la coerenza”. Non ci sono più a mio modo di vedere uomini e donne coerenti con le proprie idee, sempre disponibili a cambiarle per “arrivismo” e una volta inseriti nei vertici di istituzioni (piccole o grandi), ci dimentichiamo spesso, chi siamo e da dove veniamo. Sempre pronti una volta “arrivati” a crearci un tessuto di “sottopotere personale” il famoso “orticello” che ci consenta di rientrare nelle grazie dei potenti e dei loro amici.
Se fossimo stati più prudenti, attenti e coerenti,, alcuni cittadini della nostra Regione sarebbero ancora oggi a gestire i vertici di strutture pubbliche.
Caro Direttore, alle volte la nostra sete di potere ci rende “vulnerabili”. Siamo pronti per elevare la nostra immagine, dell’ “apparire” a fare qualsiasi cosa; com’è d’altronde la Società che viviamo nella quotidianità, basata sostanzialmente sulla apparenza e non sui contenuti.
Credo, infine che dall’Università delle Generazioni, debba partire una campagna di sensibilizzazione e rieducazione dei ragazzi e delle ragazze delle nostre regioni (Molise e Abruzzo), affinchè si ritorni al rispetto dei nostri valori, ed a una maggiore coerenza, e sicuramente troveremo uno o più leader per “domani”.
Alessandro Pannunzio