ROCCASPINALVETI – Dalle foto che sono giunte in redazione sembra che si tratti di una diligenza del vecchio West e non di un autobus di linea in uso nel 2019 dopo la nascita di Cristo. Immagini che documentano le precarie condizioni di viaggio giornaliere dei pendolari che dai vari centri dell’Alto Vastese raggiungono, con i mezzi pubblici, la val di Sangro per lavoro. Già fare l’operaio in fabbrica non è proprio una passeggiata di salute, una vita di sacrifici e di turnazioni massacranti, se poi anche il viaggio di andata e ritorno è un incubo tanto vale restare a casa.
«Queste sono alcune fotografie scattate sull’autobus che Cerella mette a disposizione sulla linea Roccaspinalveti-Sevel. – ci scrive un operaio pendolare che prende quel mezzo tutti i santi giorni – Autobus vecchi e soprattutto privi di ogni comfort. Il viaggio dura un’ora e trenta ad andare e altrettanti a tornare, un incubo. Siamo stanchi prima ancora di lavorare e considerando i 29,50 euro del costo dell’abbonamento settimanale, sembra disumano farci viaggiare in queste condizioni. Mancano addirittura i dispositivi di sicurezza, – aggiunge in chiusura l’operaio – i martelletti per rompere i vetri in caso di evacuazione del mezzo. Ce n’è uno solo, nella parte posteriore dell’autobus».
Bernardo Gui