«Noto con profondo dispiacere che tutte le vertenze che riguardano la stessa sopravvivenza di Agnone e dell’Alto Molise sono cadute nel dimenticatoio. Parlo della chiusura del ponte Sente-Longo, del definanziamento della fondovalle Fresilia, della consunzione dell’ospedale “Caracciolo”, della palestra del polo scolastico, del palasport Belsito ridotto in condizioni ultra vergognose e su tutto lo spopolamento che ha raggiunto il punto di non ritorno. Probabilmente queste vertenze risultano essere troppo impegnative, oltre le competenze disponibili. Però in alternativa è tornata la pratica di vecchia memoria dell’asfalto elettorale nel bel mezzo dell’estate».
Il post al vetriolo, uno dei tanti che impazzano sui social, sarebbe passato inosservato come se fosse stato postato da un perfetto sconosciuto e, a ben vedere, di questo si tratta. Diventa però di interesse pubblico perché l’autore è l’ex vicesindaco di Agnone e dirigente regionale del Pd, Maurizio Cacciavillani. Il numero due della Giunta guidata da Michelino Carosella ha alimentato lo spopolamento di cui parla, trasferendosi altrove, ma dal suo “esilio” commenta ancora i fatti molisani e agnonesi in particolare. L’occasione gli è stata fornita da alcuni lavori di rifacimento del piano viario che sono in corso, proprio in questi giorni, all’inizio del corso di Agnone. Interventi bollati, senza troppi giri di parole, come «asfalti elettorali» di democristiana memoria. Chissà cosa avrà pensato il sindaco Saia leggendo quel post velenoso postato on line da chi teoricamente dovrebbe essere un suo sostenitore e alleato?
E le polemiche all’indirizzo dell’amministrazione non finiscono qui, perché anche alcuni esercenti di zona, quelli che hanno l’attività lungo la strada interessata dagli «asfalti elettorali», non le hanno certo mandate a dire al sindaco di Agnone. «E anche oggi lavoriamo domani» scrive polemicamente sui social il gestore dell’impianto che eroga carburante. In sostanza la strada è stata interdetta al traffico, intuibilmente per permettere ai mezzi pesanti di lavorare e ripristinare l’asfalto, ma senza comunicare preventivamente la chiusura agli esercenti di zona. Certo, all’inizio del cantiere, proprio prima del distributore di benzina, è stata affissa l’ordinanza di chiusura al traffico dell’arteria, ma ovviamente i commercianti di zona non ne hanno preso visione, perché appunto non informati in tempo.
«Giustamente noi commercianti tutte le mattine, appena ci svegliamo andiamo a leggere le ordinanze… -commenta con sarcasmo il gestore dell’impianto – Sarebbe bastato inviare una semplice comunicazione». Anche un messaggio sul telefono sarebbe bastato, questo dicono gli esercenti di zona, che magari in occasione dei lavori avrebbero potuto optare per una chiusura programmata, al posto di tenere aperto, con le relative spese di gestione, senza fare il minimo incasso per via del divieto di transito.
«Si dovrebbe garantire, compatibilmente con la tipologia degli interventi, l’accessibilità alle attività aziendali, per ridurre al minimo disagi e danni economici per gli operatori. – aggiungono gli operatori di via Marconi e via Roma – La competenza al traffico spetta al Comune, in quanto disciplina la circolazione. Di chi è la colpa della mancata comunicazione e del disagio economico creato a noi commercianti della zona in questione? A noi commercianti il 27 del mese non arriva la busta paga…».