22 dicembre 2020: ascensore fuori uso al “Caracciolo” e papà costretto a portare in braccio il suo figlio disabile fino al laboratorio analisi per un prelievo di sangue.
11 gennaio 2021: ascensore fuori uso al “Caracciolo” e papà costretto a portare in braccio il suo figlio disabile fino alla Radiologia, al secondo piano, per un esame.
Venti giorni di tempo, tre settimane perse inutilmente nonostante il clamore mediatico e l’intervento ruvido e sdegnato di un consigliere regionale. L’ascensore è ancora rotto, fuori servizio, perché un fottuto pezzo di ricambio non è ancora arrivato chissà da dove, ammesso che qualche dipendente dell’Asrem stipendiato con denaro pubblico lo abbia realmente ordinato.
E papà Nicola Di Filippo, armato di santa pazienza, anche questa mattina ha preso in braccio il suo adorato Manuel per portarlo fino al secondo piano, in Radiologia appunto. Un fastidioso déjà vu, come in un grottesco film sulla sanità che funziona solo per ingrassare le tasche dei dirigenti.
Francesco Bottone