«Non ho mai chiesto all’autista che mi accompagnava a Roma per l’incontro con il vice ministro allo Sviluppo industriale, Claudio De Vincenti, di spingere il piede sull’acceleratore. Anche perché, quando viaggio, cerco di utilizzare il poco tempo a disposizione per studiare i dossier e preparare le riunioni di lavoro».
In occasione della seduta del Consiglio regionale dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question time), il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha risposto così all’interrogazione rivoltagli dal presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo, sul ricorso avverso l’ordinanza del Prefetto sul verbale di contravvenzione comminato all’auto di rappresentanza dello stesso Presidente per eccesso di velocità.
«Certo, c’era l’impellenza di una importante riunione, peraltro non sconvocabile, con un rappresentante del Governo che detiene deleghe chiave come la rete gas e le piattaforme petrolifere – ricorda il presidente della Giunta – ma se c’è stata una violazione al codice della strada, chiedo scusa. Il ricorso, invece, si giustifica nell’ottica di tutelare la condizione giuridica di chi mi conduceva a Roma con la vettura della Regione».
Resta da capire chi pagherà la multa, se il governatore di tasca sua, l’autista o la Regione e dunque i contribuenti.