Continua, l’impegno, della Guardia di Finanza di Campobasso, nella tutela del consumatore ed in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento. Sequestrati, in provincia, sulla costa molisana, dalle Fiamme Gialle, circa duemila euro, in banconote di diverso taglio, riconosciute false, dall’apposita Commissione Tecnica della Banca d’Italia. Peraltro, fanno sapere dal comando provinciale della GdF, si è trattato di banconote di buona qualità falsaria.
Prevenire e reprimere le condotte di falsificazione monetaria tutela i cittadini, il risparmio e l’integrità dei circuiti di pagamento. Far fronte alla circolazione di banconote false significa contribuire, altresì, a garantire, sia una protezione efficace dei consumatori, sia un mercato competitivo ed eque condizioni di concorrenza, non ultimo in ragione dei forti interessi, nel settore, da parte della criminalità.
La Guardia di Finanza è sempre attenta, sia a quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale, sia alla tutela del consumatore, su cui basare lo sviluppo di una società più equa ed attenta ai bisogni di ciascuno ed è sempre presente per incrementare la “sicurezza percepita” nonché “leggere”, in modo costante, lo scenario operativo di riferimento, per trarne ogni utile spunto, non ultimo in ragione dei peculiari “poteri valutari”, attribuiti dalla legge al Corpo nonché, sempre in prima linea, vicino a chi ha bisogno, per fornire il proprio aiuto in quelle situazioni nelle quali è chiamata ad intervenire.
Si invita, la collettività, a segnalare, prontamente, anche per il tramite del “Servizio 117 Guardia di Finanza”, eventuali circostanze dubbie, in ordine a banconote e mezzi di pagamento.
I Cittadini onesti, le imprese e i professionisti, che rispettano le regole, possono trovare, nella Guardia di Finanza, vieppiù nel comparto in argomento, un sicuro punto di riferimento.
Nel particolare settore, nell’anno 2022, la Guardia di Finanza di Campobasso ha condotto diversi interventi, addivenendo al sequestro di circa diecimila euro.