Banconote false per un valore di circa 3000 euro, albanese in manette.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Chieti lo hanno seguito per diverse ore prima di fermarlo a Montesilvano (PE) con il sospetto che trasportasse dello stupefacente. Gli uomini dell’Arma, da alcuni giorni, avevano avuto notizia della presenza di uno spacciatore che a bordo di un potente scooter si spostava tra Francavilla al Mare(CH), Chieti, Pescara e Montesilvano (PE) con a bordo della cocaina. Nel tardo pomeriggio di ieri, nell’ambito di uno specifico servizio contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, i militari del Nucleo Investigativo di Chieti hanno notato un uomo a bordo di un Suzuki Burgman che, a Francavilla al Mare, dopo aver effettuato una improvvisa inversione di marcia, si era allontanato a forte velocità su viale Alcione dirigendosi verso Pescara. Da quel momento è iniziato un lungo pedinamento protrattosi per diverse ore durante il quale i Carabinieri, con la massima prudenza e senza mai mettere a rischio l’incolumità degli altri automobilisti, hanno seguito gli spostamenti del malvivente, poi identificato in R.C., albanese 42enne di Elbasan, riuscendo a bloccarlo a Montesilvano. L’uomo, noto alle forze dell’ordine, è apparso da subito molto nervoso. Nella sua disponibilità i Carabinieri hanno trovato alcune banconote false da 20 euro di ottima fattura. La successiva perquisizione effettuata nella sua abitazione di Montesilvano ha permesso il recupero, celate all’interno di un mobile, di ulteriori 143 banconote false del medesimo taglio per un importo complessivo di 2880 euro e, all’interno di un cassetto, di denaro contante autentico dell’importo di 4.400 euro, verosimilmente frutto delle attività illecite svolte. Gli ulteriori accertamenti hanno inoltre permesso di scoprire che sul conto di R.C. pendeva un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale emesso, a febbraio del 2016, dalla Prefettura di Brescia. Tratto quindi in arresto con l’accusa di introduzione nello Stato e detenzione di banconote false nonché di violazione delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione, l’albanese, su disposizione dell’A.G., è stato associato alla casa circondariale di Pescara.