AGNONE – Tutti a teatro perché lo scopo dell’iniziativa è benefica e aiuterà una struttura che, nonostante i tagli, continua ad erogare servizi fondamentali per le popolazioni delle aree interne. Si parla dell’ospedale San Francesco Caracciolo a cui la compagnia teatrale “I Giocondieri” guidata da Tonino Patriarca, devolverà l’incasso della serata in programma giovedì 1 novembre all’Italo Argentino. Sul palco a partire dalle 21,30 la rappresentazione “E’ nù sceur d vecchiaia” (E’ un fiore di vecchiaia) che tocca temi attuali come il rispetto per gli anziani, l’ambiente e la salvaguardia del dialetto.
Scritta e diretta da Antoninio Patriarca, non nuovo a simili imprese, la commedia di tre atti, vedrà protagonisti: Umberto Guerrizio (Petrucce), Antonio Leonelli (Rocchetiall), Nunzia Zarlenga (Genetta), Emilia Porfilio (Letizia), Giulia Amicone (Rosa), Matteo Gigliozzi (Matteo), Francesco Fantilli (Antonio). I fondi raccolti (biglietto d’ingresso fissato a 8 euro) serviranno per l’acquisto di materassi antidecubito e sedie a rotelle che saranno donati al “Caracciolo”. La commedia portata in scena a fine dicembre ha ricevuto numerosi apprezzamenti anche per l’ilarità con cui si raccontano i fatti ambientanti in una villa comunale. A fare il resto gli sketch, rigorosamente in vernacolo agnonese, di Rocchetiall (Antonio Leonelli) e Petrucce (Umberto Guerrizio) che assicureranno un’ora e mezza di puro divertimento.
“Abbiamo sentito il bisogno nonché il dovere di fare qualcosa per il nostro presidio ospedaliero – sottolinea Antonino Patriarca – una struttura che oggi garantisce il diritto alla salute ad una popolazione troppo spesso bistrattata da istituzioni e classe politica. Invitiamo gli agnonesi e i residenti di Alto Molise e Vastese ad intervenire in maniera numerosa. Non a caso – conclude Patriarca – con i componenti della compagnia ‘I Giocondieri’abbiamo preso in prestito una frase di Madre Teresa di Calcutta che recita così: quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.