CASTIGLIONE MESSER MARINO – Bibite gassate vietate a scuola, ma poi le trovi a mensa.
L’immagine che non ti aspetti (quella qui in alto, ndr) arriva dalla mensa dell’istituo comprensivo.
Premessa: l’intento non è quello di sollevare un caso, né di alimentare polemiche gratuite, ma solo di richiamare l’attenzione sulla corretta alimentazione dei bambini all’interno degli ambienti scolastici.
I fatti: ieri era l’ultimo giorno di scuola e forse gli alunni e i docenti si sono concessi qualche bicchiere di CocaCola per festeggiare.
Quindi un’attenuante generica può anche essere concessa, ma sicuramente quelle bibite gassate, piene di zuccheri, coloranti e aromi, sconsigliate da tutti i pediatri del mondo, non dovrebbero neanche entrare in una mensa scolastica.
La cosa più naturale di quelle bibite è il contenitore in plastica che le contiene appunto.
Negli anni scorsi gli assessori all’agricoltura delle Regioni italiane hanno messo al bando le macchinette distributrici di alimenti e bevande ricche di zuccheri, grassi e caffeina, considerato che sono dannose per la salute, soprattutto per quella dei giovani. Favoriscono l’obesità infantile, il diabete, la carie e il loro eccessivo consumo può dare numerosi problemi di salute nel lungo periodo.
Coldiretti, ad esempio, è da tempo in trincea per bloccare la somministrazione ai minorenni di cibi spazzatura attraverso macchinette erogatrici.
E anche i pediatri sconsigliano quei prodotti, per il loro elevato apporto di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, prodotti ad alto contenuto di sodio, nitriti e/o nitrati utilizzati come additivi, dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina e similari.
Tradotto, quei prodotti sono una schifezza. E non devono essere somministrati ai bambini a scuola, anche perché si dà un messaggio culturale completamente sbagliato.
Ripetiamolo: forse, anzi sicuramente, la presenza di quelle bibite gassate a scuola è stata un’eccezione, legata all’ultima giornata di lezioni.
Oppure, ed è l’altra spiegazione possibile, le maestre stavano facendo vedere praticamente ai bambini qual è il cibo spazzatura.
L’eventuale giustificazione che quelle bevande gassate e zuccherate sono state portate a scuola dai genitori, ipotesi realistica e credibile, sarebbe ancor più grave, perché non è possibile introdurre alimenti o bevande dall’esterno, per ragioni di sicurezza prima che di salute.
Ciascun genitore è libero di somministrare schifezze ai propri figli, ma non a quelli altrui, e a casa propria, non certo in una scuola dove al contrario ti aspetti di trovare progetti sulla corretta alimentazione.
Francesco Bottone
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