La commissione d’esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio della provincia di
Chieti è stata sospesa dal TAR de L’Aquila per illegittimità di composizione.
A darne notizia l’Enalcaccia provinciale di Chieti.
«Lo scorso febbraio, la Regione Abruzzo pubblicò la D.G.R. 115/2018 per integrare la commissione caccia della Provincia di Chieti con un laureato in scienze biologiche o naturali, nel rispetto della legge nazionale n. 157 del 1992. – spiega Pasquale Di Marco, presidente provinciale della associazione venatoria – Ma, anziché sostituire il presidente della commissione che per legge è l’unico componente di designazione regionale, ha aggiunto una nuova materia non prevista dalla normativa e l’ha assegnata ad un nuovo componente dotato del titolo richiesto. L’associazione venatoria Enalcaccia della Provincia di Chieti, tramite i propri difensori avv. Rosario Di Giacomo e avv. Pietro Paolo Ferrara, ha quindi impugnato tale delibera ottenendo, a seguito della camera di consiglio del 9 maggio 2018, la sospensione della stessa. Il rispetto della natura, di cui i cacciatori sono protagonisti attivi e partecipi, passa in primo luogo attraverso il rispetto delle leggi. L’Enalcaccia ha sempre fatto tesoro di tale principio e continuerà ad essere un’attenta sentinella del rispetto delle regole» aggiunge Pasquale Di Marco, presidente Enalcaccia della Provincia di Chieti, che prosegue: «Voglio rivolgere un sincero ringraziamento al nostro associato avv. Rosario Di Giacomo che, insieme all’avv. Pietro Paolo Ferrara, ha perorato con professionalità la nostra battaglia di civiltà a difesa dei cacciatori, anche perché, lo ricordo, la Commissione di abilitazione all’esercizio venatorio svolge una funzione fondamentale per chi intende ottenere il porto d’armi uso caccia e non può pertanto operare, se non nel rigoroso rispetto della legge. Ci auguriamo che ora la Regione ponga rimedio a questa situazione di stallo, costituendo in fretta una nuova commissione ossequiosa delle disposizioni inserite nella legge regionale n. 10/2004».