Due esami ematochimici per il dosaggio del marker diagnostico per dimostrare la cronica dipendenza dall’alcol nel mese precedente la visita medica. Quattro esami tossicologici delle urine eseguiti nelle settimane precedenti per la ricerca di oppiacei metaboliti, cocaina, cannabinoidi, anfetamine, metadone. Il tutto, ovviamente, a carico del richiedente, per un costo complessivo che si aggira intorno ai cinquecento euro. L’utente dovrà effettuare quattro accessi presso il laboratorio analisi della Asl, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, presentandosi a digiuno. Non sono valide esenzioni di alcun tipo.
E’ quanto prevede la nuova disposizione della Asl di Vasto relativamente al cosiddetto “Pacchetto armi“. Il nuovo dirigente ha introdotto, da qualche giorno, questa trafila particolarmente onerosa e complessa che viene letta, dalle associazioni venatorie, come un tentativo di scoraggiare il rilascio della documentazione sanitaria propedeutica al rilasio o al rinnovo del porto d’armi per uso caccia o sportivo.
«Mi sono recato personalmente presso lo sportello della Asl preposto, chiedendo di rinnovare il porto d’armi, proprio per verificare quanto mi era stato detto e del quale, tra l’altro, non c’è ancora traccia sul sito dell’azienda sanitaria. – spiega Angelo Pessolano, presidente provinciale dell’ArciCaccia Chieti – In pratica si considerano i cacciatori e i tiratori sportivi alla stregua di tossicodipendenti o alcolisti. Decine di prelievi ed esami di laboratorio, tutti a carico dei richiedenti, con un esborso in denaro che si aggira intorno ai cinquecento euro, senza considerare le tasse e le concessioni governative.
Tra l’altro è una trafila particolarmente complessa che farà perdere intere giornate ai richiedenti. Sarebbe interessante capire da dove venga questa “innovazione” appena introdotta dal nuovo dirigente del servizio Asl. Quali sono i riferimenti normativi? Sul sito della Asl, ma neanche su quello della Polizia di Stato, non vi è traccia di disposizioni ministeriali, ad esempio. Si tratta di una iniziativa solitaria della Asl di Vasto oppure è una nuova normativa nazionale? La sensazione è che si stia tentando di mettere i famosi bastoni tra le ruote ai cacciatori e tiratori sportivi, forse per scoraggiare le richieste di porto d’armi. Andremo a fondo sulla vicenda, in tutte le sedi necessarie. Chiediamo la collaborazione delle altre associazioni venatorie e l’interessamento degli assessori regionali Campitelli e Imprudente».