Calendario venatorio sospeso, Nicolucci: «Solo chiacchiere, nessun atto difensivo depositato al Tar».
Il presidente regionale dell’associazione venatoria Eps punta il dito contro la Regione Abruzzo. Il rischio è che salti la stagione venatoria.
Il 28 settembre, mercoledì prossimo, il Tar deciderà in camera di consiglio sulla sospensione del calendario venatorio stilato dalla Regione Abruzzo. Se nel corso dell’udienza collegiale si deciderà per la sospensiva, si corre il concreto rischio che salti tutta la stagione venatoria, perché non ci sarebbero i tempi tecnici per un eventuale ricorso in Consiglio di Stato. O comunque si avranno pesanti limitazioni per i cacciatori. E nonostante questo pericolo concreto, pare che nessun atto difensivo sia stato depositato al Tar dalla Regione, questo riferisce il presidente regionale dell’Eps (al centro in foto qui a destra, ndr), Giacomo Nicolucci.
«Bene, tra manifestazioni di protesta e tante chiacchiere, c’è di mezzo un bell’oceano di prese in giro di ampie proporzioni. L’udienza collegiale camerale è fissata per mercoledì 28 p.v. – spiega il presidente Nicolucci – Il codice prescrive che, a meno di non svolgere solo (inutili) difese orali, memorie e documenti vanno depositati almeno due giorni liberi prima dell’udienza. Questo significa, considerando che domani è sabato e che il giorno dopo è domenica (come accade di solito secondo la sequenza dei giorni della settimana), che le utili difese andrebbero dispiegate solo al massimo entro questa mattina alle ore 12. Al momento nulla è stato depositato. Aggiungerei anche che ogni avvocato di buon senso avrebbe depositato i propri scritti difensivi “almeno” una settimana prima della data della camera di consiglio. Soprattutto se gli argomenti sono delicati, difficili e bisogna dare il giusto tempo ai magistrati per farsi l’idea giusta. Traete voi ogni considerazione».