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  • Capitale della cultura: scrittori, attori e intellettuali fanno quadrato su Agnone

    «Agnone è un incantesimo dentro alla realtà già di per sé incantata della dorsale appenninica, un meridione che somiglia solo a se stesso, senza le promesse del mare, ma anche senza le bugie. Un meridione autentico, troppo spesso dimenticato in virtù di meridioni che sanno urlare più forte, un meridione dove la bellezza è un segreto che nell’identico momento si conserva gelosamente, ma si riserva con immediata generosità a chi arriva. E Agnone, di questo meridione, è, appunto, un incantesimo. Sospeso fra l’architettura delle sue chiese, la profondità delle sue tradizioni, lo scintillio delle ‘ndocce, il suono delle sue campane e il silenzio della Ripa che tutto protegge». Sono le parole di Chiara Gamberale, scrittrice di fama nazionale, con origini agnonesi, che arrivano a sostegno della candidatura di Agnone a Capitale della cultura 2026.

    Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive, ma da famiglia agnonese. Con Feltrinelli ha pubblicato diversi libri, tra l’altro tradotti in sedici paesi. È autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici, collabora con “La Stampa”, “7 – Corriere della Sera” e “Donna Moderna”. Ha ideato e dirige il festival Procida Racconta e la scuola di orientamento creativo CreaVità e non ha fatto mancare il suo placet alla candidatura di Agnone a capitale della cultura. Il dossier, come è ormai noto, è stato inviato nei giorni scorsi all’attenzione della commissione esaminatrice, intanto la comunità locale e non solo fa quadrato, riscoprendo l’orgoglio dell’agnonesità. E dopo Chiara Gamberale, arrivano altri endorsement dal mondo della cultura, a dimostrazione che Agnone e l’Alto Molise non sono affatto sconosciuti.

    «Anche la scrittrice Dacia Maraini e lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi ci donano le loro parole sulla nostra terra» confermano, infatti, dall’amministrazione comunale. Dacia Maraini è una delle autrici viventi più attive e impegnate dell’ultimo secolo. Nata a Fiesole il 13 novembre del 1936, protagonista di una vita frenetica, conta una produzione letteraria come poetessa, romanziera, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, scrivendo, inoltre, racconti per bambini e impegnandosi nella promozione delle più varie iniziative culturali, anche quelle dei piccoli editori nascenti negli ultimi decenni. «Sono venuta più volte ad Agnone per diversi appuntamenti culturali, apprezzando la sapiente dinamicità del luogo e dei suoi abitanti. – spiega Dacia Maraini – E visitando la Pontificia Fonderia Marinelli ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi il Museo internazionale della Campana, muovendomi affascinata fra le campane antiche e nuove che ricordano il lavoro di generazioni di grandi artigiani. C’è qualcosa di talmente umano, nel senso dell’ingegno creativo, della sapienza meccanica e chimica, in questo processo da apparire disumano: quasi fosse un lavoro degli angeli per festeggiare i cieli».

    Emanuele Trevi, nato a Roma nel 1964, tra i più apprezzati scrittori e critici della sua generazione, collabora con il «Corriere della Sera» e in merito alla grande occasione per l’Atene del Sannio, scrive: «Mi auguro che la candidatura di Agnone a capitale italiana della cultura vada a buon fine, perché la ricchezza dei beni culturali del paese e dei dintorni merita di essere valorizzata più di quanto è stato possibile fare fino ad ora, e a questa si uniscono una vivacità culturale e un’ospitalità degne del riconoscimento tanto auspicato».    

    Non da meno le parole spese dall’attrice Alessandra Mastronardi, originaria di Villacanale. «Essendo io di origini familiari agnonesi ed essendoci venuta spesso durante la mia adolescenza, devo qui confermare che comunque Agnone è già “Capitale” per ben quattro volte. Infatti è “Capitale” campanara in quanto ospita una Fonderia delle campane pluripremiata e conosciuta in tutto il mondo. E’ “Capitale” casearia perchè annovera numerose aziende di produzione di latticini raffinati ed esportati ovunque.E di cui ci sono laboratori ed importanti musei. E’ “Capitale” del fuoco perché ogni dicembre si celebra la straordinaria ‘ndocciata,rito magico,misterioso e pirotecnico che celebra la tradizione millenaria dell’incamminamento dei pastori con le ‘ndocce verso i presepi, evento ormai largamente conosciuto e festosamente partecipato. Poi è “Capitale” museale/religiosa perchè custodisce cospicue Chiese che ospitano molte ed autentiche opere d’arte di molteplici epoche e che richiamano ogni anno tantissimi visitatori. E poi infine Agnone è famosa anche per i suoi artisti, uomini di cultura e delle professioni,e poi artigiani mirabili che riescono pur se in tante difficoltà a tenere in vita esecuzioni e segreti di bottega che altrimenti si estinguerebbero. Non a caso Agnone è stata definita l’Atene del Sannio per questo crogiuolo di storia,scienze,religiosità ed artigianato che ne fanno una continua meta di turisti,appassionati e devoti, da ogni dove».

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