«Non c’è tradizione che possa giustificare la sofferenza degli animali e il loro sfruttamento, soprattutto per futili motivi». Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta il ritorno delle corse dei buoi, le “carresi”, in Molise e in Puglia dopo lo stop imposto dalla pandemia.
«È incredibile e vergognoso – prosegue – che al giorno d’oggi possa essere considerata degna di riconoscimento ministeriale una manifestazione che si basa su percosse e colpi di pungolo ad animali che sono il simbolo stesso della mitezza, come dimostrano i filmati presentati dalle associazioni animaliste sul sito https://www.corsabuoi.org/filmati.html, alcuni dei quali girati quand’era già in vigore il regolamento che prevede la squalifica per comportamenti lesivi del benessere animale».
Del resto il Centro Nazionale di Referenza per il Benessere Animale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, ente pubblico super partes, ha dichiarato in un parere formale di non ritenere idoneo «l’uso di pungoli o strumenti con estremità aguzze utilizzati per direzionare, governare o gestire gli animali e in grado di procurare dolore ed inutile sofferenza» e di considerare «non accettabile» la possibilità di usare pungoli fino a 5 millimetri.
«Proprio non si capisce – sottolinea l’on. Brambilla – come sia stato possibile riconoscere alle manifestazioni molisane la qualifica di “bene di interesse storico-culturale etno-antropologico particolarmente importante”, richiesta anche per la corsa di Chieuti in Puglia, e perché siano stati destinati a questi “divertimenti” centinaia di migliaia di euro pubblici».
«Sul riconoscimento delle carresi – conclude – l’Intergruppo che ho l’onore di presiedere chiederà chiarimenti al ministero dei Beni culturali. La LEIDAA intanto si batterà con le altre associazioni animaliste affinché le corse dei buoi a forza di pungolo diventino manifestazione “storiche” nel senso di “consegnate definitivamente al passato».