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  • Castelguidone e Chiauci, parla “Rinascita Italia”: «Non siamo appartenenti alla Polizia Penitenziaria, né una lista civetta»

    «Non siamo una lista di appartenenti alle forze dell’ordine, ni nostri candidati a Castelguidone non sono agenti della Polizia penitenziaria né di altri corpi delle forze dell’ordine o armate, e non siamo assolutamente una lista civetta, anzi, la nostra azione politica è finalizzata proprio a contrastare questo fenomeno elettorale ormai ben noto».

    Saverio Siorini, vice segretario nazionale del movimento politico “L’altra Italia

    E’ la dichiarazione resa alla redazione dell’Eco da Saverio Siorini, vice segretario nazionale del movimento politico “L’altra Italia” che, consolidando sempre più la sua presenza capillare sul territorio italiano, si è evoluto in una federazione con il simbolo unico “Rinascita Italia”. Nella giornata di ieri, infatti, il segretario nazionale Mino Cartelli, accompagnato dal suo fedelissimo vice Siorini e dal tesoriere Vincenzo Miggiano, ha depositato le liste dei candidati sindaci e candidati consiglieri nei Comuni di Chiauci, Gallo Matese, Montelapiano e Castelguidone.

    Guglielmo De Santis, unico candidato sindaco a Castelguidone (CH)

    «Le nostre liste, ma soprattutto la nostra presenza non è e non lo sarà mai un rifugio per qualcuno che intende usare il voto amministrativo nei piccoli Comuni come escamotage per poter usufruire di giorni di permesso, cosa che succede spesso nelle liste cosiddette “civetta”. – si legge in una nota stampa girata alla nostra redazione – Siamo presenti ovunque sul territorio nazionale, abbiamo svariati consiglieri comunali già eletti, presenze in varie commissioni comunali, insomma nessuno può consideraci “civetta”. – precisa Siorini che cura personalmente e con attenzione la componente umana delle liste – Chi vuole può verificare i nomi dei nostri candidati, gente umile e lavoratori. Certo se ci fosse una presenza di nuove giovani leve ne saremmo felici.

    Lottiamo ma soprattutto vogliamo essere presenti in tutti i Comuni dove la  “grande politica” ha dimenticato la memoria umana che una volta aveva dato il senso di una politica per il territorio. Non siamo politicanti, non usiamo il megafono, ma usiamo la voce degli ultimi» chiude Siorini.

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