Centro vaccinale di Vasto in tilt, la Asl minimizza.
L’azienda sanitaria replica alle accuse mosse dal sindaco di Guilimi, Carlo Racciatti.
RICEVIAMO dalla Asl e pubblichiamo:
Nel Distretto sanitario di Vasto, che ospita uno dei Centri vaccinali della Asl, è presente un sistema di climatizzazione funzionante. E’ ovvio che, se le temperature oggi segnano ovunque 35 gradi, qualche disagio può crearsi comunque in strutture che registrano un grande afflusso di utenti, come lamenta il sindaco di Guilmi. Gli operatori del Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica (Siesp) della Asl Lanciano Vasto Chieti fanno ogni giorno il loro meglio per accogliere e dare risposte in tempi rapidi agli utenti. Con l’entrata in vigore del nuovo piano nazionale dei vaccini, che prevede un incremento da quattro a dodici del numero delle vaccinazioni obbligatorie, si è registrato un sensibile aumento degli utenti che si rivolgono alle sedi vaccinali della Asl, a fronte di un personale dedicato il cui organico è invariato. Insieme alla Regione Abruzzo si stanno studiando le misure più opportune per rispondere in maniera adeguata all’aumento delle richieste. Il problema, infatti, non riguarda solo la Asl Lanciano Vasto Chieti.
Non è esatto quanto dice il sindaco di Guilmi, il quale lamenta la chiusura del Centro vaccinale di Castiglione Messer Marino, che è invece aperto al pubblico in via Alcide De Gasperi per due lunedì al mese dalle ore 9.00 alle 12.00, previa prenotazione telefonica allo 0873.978440 (dal lunedì al venerdì dalle ore 12.30 alle 13.30). Se ci sono diverse prenotazioni il Siesp apre la sede anche una volta a settimana, in base alle richieste pervenute.
Il Centro vaccinale di Gissi è invece effettivamente chiuso, ma già da diversi anni, in seguito alla riorganizzazione delle sedi vaccinali sul territorio provinciale: gli utenti di Gissi fanno riferimento ormai stabilmente da tempo all’ambulatorio di Vasto.
“Perché le vaccinazioni non le fanno più i pediatri sul territorio?”, chiede il sindaco. Perché le norme prevedono che tutte le vaccinazioni vadano registrate in un’anagrafe vaccinale informatizzata: per questo serve personale formato nella gestione di tale sistema, appositamente dedicato dal Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica della Asl.