Il presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale, replica alle accuse di Antonio Campitelli, presidente dell’A.T.C Vastese, in merito all’idea di utilizzare metodi contraccettivi per cinghiali per tentare di contenerne il numero.
«Caro presidente Campitelli, forse gli spari dei fucili le stanno creando un po’ di stordimento. Di certo mi sta confondendo con qualcuno della sua fazione. Mai e poi mai sosterrei gli abbattimenti selettivi. Il mio unico obiettivo è tutelare la vita e i diritti degli animali, degli ultimi fra gli ultimi. Animalisti Italiani è la voce di chi non ha voce. Proponiamo da oltre 20 anni metodi nonviolenti che tutelino il benessere sia degli animali che degli esseri umani. La sua contestazione alla nostra proposta di immunocontraccezione dei cinghiali è priva di fondamento. Basterebbe investire 100mila euro, un terzo della cifra stanziata per il piano di abbattimenti, per uno studio di cinque anni sulla sterilizzazione chimica dei cinghiali. Il farmaco esiste, bisogna solo capire come somministrarlo per via orale anziché iniettarlo, e su quale percentuale della popolazione perché sia efficace. Fanatismo e fondamentalismo non sono termini che appartengono ai veri animalisti, piuttosto forse sono propri di chi, come lei, attacca senza argomentare in modo valido».
Aggiunge il vice presidente Riccardo Manca: «L’affermazione di Campitelli è surreale. Si informasse sulla storia degli Animalisti italiani e del suo presidente Caporale. Persona che da oltre 40 anni si batte contro ogni tipo di discriminazione, di specie, di sesso, di etnia, di razza e di religione. Il modo in cui, all’alba della terza decade del terzo millennio, trattiamo gli animali ci disonora. Posizioni come quella del presidente dell’Atc Vastese non fanno altro che contribuire in maniera determinante al degrado della nostra coscienza che in qualità di specie “evoluta” dovrebbe preoccuparsi di custodire i gioielli che Madre Natura ci ha donato, in prestito, e non di sterminarli in ragione di una assai presunta superiorità».