Operazione antidroga “Last dose”, eseguita dai Carabinieri altre due ordinanze di custodia cautelare. Sottoposto a sequestro oltre un chilogrammo di stupefacenti.
Ieri il sequestro di oltre un chilogrammo di stupefacenti e l’arresto di due donne provenienti dall’hinterland Napoletano, oggi un altro colpo assestato contro il traffico e lo spaccio di droga nella provincia “pentra”. Nelle prime ore di questa mattinata infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, hanno dato esecuzione ad altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Isernia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nell’ambito dell’indagine denominata “Last dose”, che nello scorso mese di marzo ha permesso di smantellare un’attività criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Isernia.
Una nuova ordinanza di custodia cautelare ha interessato infatti Cesare Spada, 35enne e Vincenzo Spada, 65enne, a carico dei quali sono emerse nuove risultanze investigative. Attività, durate circa un anno e mezzo, condotte oltre che attraverso attività tradizionali quali servizi di osservazione, pedinamento e controllo, anche con attività tecniche, quali intercettazioni telefoniche e riprese video fotografiche. I militari del Nucleo Investigativo di Isernia che hanno condotto le indagini con la fattiva collaborazione dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Venafro, la notte del 6 marzo scorso, avevano eseguito l’arresto di Ergys Brunga, 26enne di origine albanese, che si occupava di fornire rilevanti quantità di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, delle quali si approvigionava principalmente nel napoletano e nel casertano, agli spacciatori locali, anch’essi arrestati, Franco Sarachelli, 36enne di Isernia, Cesare Spada, 35enne, Roberto De Silvio, 38enne, Pino Spada, 38enne e Vincenzo Spada, 65enne, tutti di Venafro e appartenenti a famiglie di rom stanziali. Ed erano proprio questi ultimi a gestire le piazze di spaccio tra Isernia e Venafro.
E’ stato individuato un rilevante numero di acquirenti nel corso dell’attività di indagine, tra i quali purtroppo anche giovani studenti degli istituti scolastici della provincia: sei le persone arrestate in flagranza di reato e trenta quelle denunciate in stato di libertà, tutti soggetti residenti oltre che nella provincia di Isernia anche in quelle vicinorie di Caserta, Napoli, Frosinone, Campobasso, Pescara e L’Aquila.
Convenzionale il linguaggio utilizzato per l’acquisto delle dosi di stupefacenti: “portami una birra” oppure “mezza birra” o “andiamoci a fare il bagno” erano alcune delle frasi captate durante le intercettazioni telefoniche, con le quali i soggetti coinvolti tentavano di criptare il discorso. Da rilevare sotto il profilo della gravità della condotta delittuosa la circostanza che per condurre le attività di spaccio al dettaglio venivano utilizzate le mogli e anche i bambini, figli minorenni degli indagati. Nel corso delle operazioni è stata inoltre data esecuzione a quindici decreti di perquisizione domiciliare emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di altrettanti indagati coinvolti a vario titolo nell’attività delittuosa. In tale contesto, furono rinvenuti e sottoposti a sequestro ulteriori quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, sostanze da taglio e una somma contante pari a circa 7.000 (settemila) euro quale provento dell’attività di spaccio.