La notte magica dei fuochi molisani non poteva che avere come sede naturale Agnone, dove dalla notte dei tempi si svolge il rito del fuoco più imponente al mondo: la Ndocciata. Un esperimento, il primo della storia, ben riuscito e che nella cittadina altomolisana ha catalizzato l’attenzione di migliaia di persone. Un mix di passione, tradizioni e colori hanno infiammato un evento che, tramite la Ndocciata dei Sanniti, ha l’ambizione di voler essere riconosciuto patrimonio dell’Unesco. Si è trattato del primo fondamentale passaggio che adesso va incoraggiato, supportato e soprattutto amplificato su scala nazionale ed europea.
Dopotutto lo spettacolo assume un valore autentico innalzato ad unicum in tutta la Penisola. L’intuizione degli organizzatori, insomma, appare andare nella giusta direzione. Seppur ci sarà ancora molto da lavorare, la ‘Festa dei Fuochi rituali’, così come definita, può rappresentare un valore aggiunto per l’offerta turistica del Molise. Ci crede la Regione, il Comune e Pro loco di Agnone, le varie associazioni e i tanti volontari che con la loro opera hanno dato vita all’iniziativa.
Nel frattempo, ieri sera, consensi e applausi a scena aperta nel vedere sfilare lungo il corso principale dell’Atene del Sannio, la faglia di Oratino, le farchie di Montefalcone del Sannio e Salcito, le ndocce di Belmonte del Sannio, Pietrabbondante e Agnone. Impeccabile la macchina organizzativa che in largo Sabelli, sotto il campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate, ha visto l’esaltazione dei vari riti in manovre entusiasmanti tra fiamme, scintille e colori che hanno illuminato una serata, la quale, inevitabilmente farà parlare a lungo di sé.
A fare da contorno alla manifestazione l’enogastronomia del territorio e lo spirito di amicizia con cui è stata vissuta la lunga notte che al tempo stesso certifica l’uscita dal tunnel da due lunghi anni di pandemia. Sabato 10 dicembre si bissa con la grande Ndocciata, ma questa è un’altra storia tutta da vivere e raccontare…