Movimenti in casa centrosinistra alla vigilia delle prossime comunali di Agnone. Daniele Saia, capogruppo di ‘Nuovo Sogno Agnonese’, sarebbe fortemente orientato a stringere un accordo con Vincenzo Scarano di ‘Agnone Identità e Futuro’. I due gruppi, grazie alla fondamentale presa d’atto delle consigliere Linda Marcovecchio, Annalisa Melloni e Annalisa Cellilli, hanno dato la spallata decisiva per far cadere Lorenzo Marcovecchio. Adesso Saia, autocandidatosi nelle vesti di sindaco del centrosinistra, non nasconde la sua volontà di trovare una intesa con la lista Scarano che alle scorse comunali ha raccolto poco più di 700 preferenze.
L’iniziativa portata avanti dall’ex consigliere di minoranza, a detta dei bene informati, sarebbe sostenuta da ‘registi’ occulti. Tuttavia, l’idea di imbarcare Scarano non piacerebbe al Pd locale, che stando così le cose, sarebbe pronto a prendere le distanze. Il perché è presto detto visto che nei giorni scorsi Pasquale Scarano, fratello di Vincenzo e braccio operativo della lista ‘Agnone Identità e Futuro’, insieme all’ex vice sindaco Linda Marcovechio ha incontrato il governatore Donato Toma invocando la sua benedizione in chiave centrodestra per le amministrative di settembre. Toma avrebbe acconsentito con la notizia rimbalzata immediatamente alle orecchie dei dirigenti del Partito democratico ‘Libero Serafini’ che senza troppi fronzoli avrebbero ammonito Saia: “Con Scarano nessun accordo, altrimenti salta tutto”. In estrema sintesi se il Pd si era detto disponibile ad appoggiare Saia per una sua eventuale candidatura a sindaco, l’eventuale accordo con la lista Scarano rimetterebbe tutto in discussione.
A questo punto Daniele Saia è chiamato a chiarire la sua posizione in maniera del tutto inequivocabile. Nel frattempo prende sempre più piede la possibilità di far nascere una nuova lista capace di aggregare esponenti del centrosinistra, dell’area di centro e della società civile. A riguardo più persone lavorano per intercettare una figura autorevole e di spessore che sappia prendere in mano le redini di un paese allo sbando che si gioca il suo futuro nei prossimi cinque anni. In questo disegno non è da escludere un appoggio esterno anche da parte del M5S che al momento resta alla finestra. Nelle prossime ore ne sapremo certamente di più.