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  • Coronavirus, l’odissea dei fratelli Sallustio in Nepal: “Non ci fanno ripartire e dalla Farnesina nessuna risposta”

    AGNONE. Sarebbero dovuti rientrate in Italia il 16 marzo scorso, ma come tanti connazionali sparsi per il mondo, causa l’epidemia di coronavirus, sono costretti a restare in Nepal dove le autorità locali impediscono voli aerei verso l’Europa.  E’ la storia dei fratelli Alex e Ivan Sallustio di Agnone che il 2 marzo scorso decidono di partire per la nazione asiatica con un volo prenotato da tempo. In Nepal, Alex e Ivan, entrambi professione chef nelle località di Brunico e Merano (Bolzano), trascorrono due settimane. Intanto, tramite social apprendono che in Italia dilaga l’epidemia da coronavirus. Notizie che scuotono i due cuochi amanti del parapendio, sposati e con figli. Il loro pensiero infatti corre ai loro cari che risiedono a due passi dalla “zona rossa” . Nel frattempo il 16 marzo si presentano in aeroporto sicuri di ripartire con la compagnia Air India, ma qui si imbattono nella prima amara sorpresa visto che il volo per gli stranieri con scalo a Delhi è stato annullato.

    Ne prenotano un altro per il 18 marzo: partenza da Kathmandu, scali ad Abu Dhabi  e Cairo e rientro e Malpensa. Niente da fare, anche questo viene annullato. La tensione sale e le notizie provenienti dall’Italia in merito all’epidemia da Covid -19 non rassicurano Ivan e Alex che, senza mai perdere la speranza, ne provano un’altra. Acquistano l’ennesimo biglietto con partenza sabato, scalo in Qatar e arrivo a Monaco. Una volta sbarcati in Europa sarà più facile arrivare in Italia, pensano Ivan e Alex che tuttavia proprio questa mattina scoprono dai giornali locali che da domani venerdì 20 marzo, Il Nepal chiuderà tutti i voli internazionali in entrata.

    Il che significa sarà quasi impossibile la ripartenza, dicono a l’Eco online che li ha sentiti questa mattina. “Purtroppo se non ripartiremo sabato, saremo costretti a restare in Nepal almeno fino al 15 aprile, è quanto abbiamo appreso dagli organi si stampa – ci dicono tramite messanger -. Nella nostra condizione c’è un altro ragazzo pugliese e tantissimi cittadini di nazioni europee. Non nascondiamo il fatto di aver chiamato centinaia di volte la Farnesina che non ha mai risposto. Qui in Nepal abbiamo provato a contattare il consolato dove parlano solo inglese e non sanno darci alcuna indicazione. Facciamo appello alla nostra nazione affinché possa aiutarci a tornare dai nostri familiari”.

      Nelle ultime ore – spiegano ancora Ivan e Alex – siamo venuti a conoscenza che il virus ha iniziato a contagiare persone anche in Nepal. “Non abbiamo molto soldi a disposizione e prima o poi dovremo abbandonare l’albergo che ci ospita senza mettere in conto di essere italiani, oggi una sorta di colpa a causa del coronavirus”.

     

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