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  • Covata di tartarughe in pericolo, salvata dai Carabinieri

    Non sarà certo un’operazione per la quale arriverà un encomio dai comandi superiori, ma il gesto dimostra e certifica l’attenzione per il bene comune che è sicuramente uno dei compiti istituzionali dell’Arma.

    Una pattuglia in servizio di perlustrazione e controllo sul territorio, in un piccolo centro montano del Vastese. Un’immagine usuale, quotidiana, che diventa però notizia per quello che accade in seguito. L’equipaggio in questione è quello della stazione Carabinieri di Schiavi di Abruzzo. Gli uomini, al comando del maresciallo agnonese Walter Scampamorte, stanno effettuando un passaggio lungo le strade del centro. L’auto di servizio si ferma nei pressi del monumento ai caduti perché il caposervizio, l’appuntato scelto con qualifica speciale Francesco Di Fonzo, in pattuglia con l’appuntato scelto Andrea Stampone, ha notato qualcosa di strano. Il militare entra all’interno del monumento ai caduti e si accorge che una delle tartarughe che da sempre vivono in quel giardinetto ha deposto delle uova.

    Parte di queste, però, è già stata distrutta e mangiata da qualche predatore, un gatto o più probabilmente un uccello, una gazza ladra o una ghiandaia, o dalle volpi troppo confidenti che si aggirano indisturbate in paese a qualsiasi ora perché alimentate da qualche cittadino irresponsabile.

    L’appuntato agisce d’iniziativa e inventa e realizza, sul momento, una sorta di riparo per le uova inermi, in modo tale da preservarle dagli attacchi dei predatori. Se nasceranno delle piccole tartarughe sarà anche merito di quelle cure e quelle attenzioni gratuite arrivate dall’appuntato. Un gesto spontaneo, che probabilmente esula dalle competenze di un carabiniere della territoriale, ma che invece rende palese quella disponibilità al servizio e alla cura del bene comune, in questo caso specifico anche della natura e della biodiversità, che sono gli “strumenti” di ordinanza di ogni uomo o donna in divisa. 

    Francesco Bottone

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