AGNONE – Un regalo gradito quello che una società di apparecchiature mediche di Milano si accinge a fare all’ospedale San Francesco Caracciolo. Una poltrona con bilancia per la Dialisi a beneficio delle tante richieste che non riescono ad essere soddisfatte nell’unità operativa del nosocomio agnonese.
“La nostra società –scrivono dalla Estor Spa di Pero (MI) al direttore generale dell’Asrem regionale ed al direttore sanitario dell’Asrem agnonese- ascoltate le esigenze di nuovi strumenti e nel quadro delle proprie iniziative tese al potenziamento delle strutture ospedaliere e della ricerca scientifica, è lieta di comunicarvi che intende assegnare in donazione al Servizio Dialisi dell’Ospedale di Agnone una poltrona bilancia a tre snodi con telecomando”.
Il valore dello strumento sanitario e di circa tremila euro. “Nell’augurarvi di farvi cosa gradita –chiosa la missiva- restiamo in attesa di una conferma da parte vostra ad accettare la proposta in oggetto”.
Un bel dono che si spera non venga “fiscalizzato” per essere inviato in altre strutture visto il trend di mantenere basso il livello di crescita del Caracciolo. Il servizio dialisi dell’ospedale funziona egregiamente, anzi se si avesse più personale si potrebbe attivare un doppio turno di sedute e quasi triplicare le sedute dialitiche. Al momento, da quanto ci dicono dalla struttura sanitaria, ci sarebbe una lista di attesa di cinque pazienti che sperano di poter iniziare le sedute dialitiche al più presto. Ma non solo. Da anni presso il Caracciolo si sarebbe voluto effettuare una sorta di “turismo sanitario”. Ovvero, una sorta di prelazione per i turisti che scelgono Agnone come meta di vacanza e che hanno, contemporaneamente, necessità di sedute dialitiche.
“Già abbiamo una richiesta da nove a dodici pazienti che vorrebbero venire ad Agnone nel periodo estivo ai quali, purtroppo, dobbiamo rinunciare per mancanza di personale –ci dice il responsabile nefrologo Ettore Mastrangelo-. La promessa dell’Asrem è che da maggio il tutto si potrebbe sbloccare e far aumentare così le sedute e soddisfare le richieste”.
Aprire un altro turno di dialisi, almeno tre volte la settimana, con la possibilità di svolgere un doppio turno di lavoro, vista l’attuale presenza di un solo medico nefrologo in servizio presso il Caracciolo significherebbe far arrivare fino ad un totale di 32 le sedute dialitiche settimanali. Ciò per assicurare le prestazioni terapeutiche obbligatorie oltre agli appartenenti ad altri centri dialisi di altre regioni, residenti o domiciliati nel periodo estivo nel territorio altomolisano e dell’Alto Vastese, e per soddisfare le richieste di una terapia obbligatoria salvavita. Ma soprattutto per non perdere i circa centomila euro che la Sanità Regionale incasserebbe se il servizio estivo per i turisti o “esterni” ad Agnone funzionasse al pieno delle proprie possibilità.
Vittorio Labanca