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  • La dirigente scolastica Marrone: «Lo studio e la cultura siano finalizzati al bene comune»

    GISSI – Cerimonia di consegna dei diplomi presso l’I.T.E. “G.Spataro” per gli allievi dell’anno scolastico 2013/2014.
    Gli alunni delle classi dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi, nei giorni scorsi, nell’Aula Magna hanno partecipato alla consegna dei diplomi agli allievi che hanno conseguito il Diploma in Sistemi Informativi Aziendali, nell’ anno scolastico 2013/2014.
    La Dirigente scolastica, la Aida Marrone, ha aperto la cerimonia con un saluto rivolto ai partecipanti e ha esposto una profonda riflessione sull’importanza dello studio finalizzato al Bene comune.
    Ha riferito che il percorso formativo dei cinque anni scolastici deve essere considerato come un bene sociale, un bene che va condiviso attraverso l’attiva partecipazione alla vita della comunità: è un bene di tutti e di ciascuno, affinché tutti siano veramente responsabili di tutto; è quella condizione sociale che rende possibile una vita umanamente ricca a partire dai banchi della Scuola, dove, il rapporto educativo, nei suoi connotati di verticalità ma anche di orizzontalità (dato che si impara anche cooperando e vivendo assieme), è il fattore primario e originale che innesca e sviluppa il bene comune e il bene personale. Il bene comune assume una connotazione dinamica e coevolutiva. Nella Scuola, infatti, costituisce il più solido anello di congiunzione tra generazione e generazione, tra un’età presente che sta rapidamente cambiando e quel futuro che si vuole costruire – proprio a partire dalla Scuola – dando un senso alle trasformazioni in atto. La Scuola deve essere di tutti, parlare a tutti, valere la pena per tutti. Ogni alunno ha il diritto di vedere riconosciuto e valorizzato il proprio bagaglio personale di conoscenze e competenze maturato nel corso del tempo; ha diritto alla continuità formativa nel senso che ogni cammino formativo deve essere aperto alla possibilità di sviluppi successivi. E’ dovere fondamentale considerare l’istruzione e la formazione quali strumenti di crescita individuale e collettiva e non di sanzione sociale: ne deriva una impostazione personalistica e solidaristica della Scuola, nella prospettiva del Bene comune.
    La Scuola, proprio perché fatta di ragazzi e di educatori, è un bene comune in divenire, un ponte tra passato, presente e futuro. In una società sempre più anziana c’è bisogno di aprire alla speranza le giovani generazioni e di educare i ragazzi alla responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
    Dopo la consegna dei diplomi da parte della Dirigente, prende la parola Carlo Gaspari, in qualità di Vice-Sindaco del Comune di Gissi, il quale dopo aver manifestato un affetto particolare e sincero nei confronti dell’Istituto, ha riferito che l’Amministrazione comunale di Gissi, al fine di promuovere ed incentivare lo studio, si mette a disposizione della Scuola per arricchire l’offerta formativa e offrire agli alunni meritevoli la possibilità di usufruire di un Viaggio all’Estero per migliorare la conoscenza delle Lingue straniere.
    Gli alunni dell’istituto hanno, poi, proiettato immagini di momenti di vita scolastica trascorsi dagli ex-alunni, durante i cinque anni di Scuola secondaria superiore, suscitando emozioni e ricordi.
    Chiude la cerimonia l’intervento del professor Domenico Marisi che riferisce un’esperienza personale inerente il suo percorso di vita scolastico e cita una riflessione di Steve Jobs:  «Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario. Siate affamati. Siate folli. Siate affamati del sapere, del conoscere, perché sapere, conoscere è la condizione necessaria e sufficiente per partecipare; la follia rende liberi … Ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno del vostro diploma, pronti nel ricominciare una nuova avventura, auguro questo a voi: Siate affamati! Siate folli!».

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