SCHIAVI DI ABRUZZO – Quattro ore di acqua corrente al giorno. Nemmeno se fossimo nel terzo mondo. E’ stato questo il Ferragosto regalato dalla Sasi ai turisti di Schiavi di Abruzzo. Nemmeno il caffè al bar, perché senza acqua non si fa nulla. Il sedicente gestore del servizio idrico ha comunicato, come ogni anno, il “calo fisiologico” della sorgente di Acqua Viva, quella che rifornisce il centro abitato. Acqua razionata quindi, prima solo dalle 8 del mattino alle 8 di sera, poi sempre peggio, fino ad arrivare a poche ore di erogazione al giorno. La popolazione in questi giorni è aumentata esponenzialmente e quindi anche in consumi di acqua e questo ha comportato un aggravarsi della crisi idrica. Tra l’altro dalla effettiva riapertura dell’acqua a quando materialmente torna a uscire dai rubinetti, anche con pressione ridotta, passa un certo tempo e quindi, di fatto, l’erogazione è assicurata al massimo per tre o quattro al giorno. Una situazione «indecente» e «da terzo mondo» come viene giudicata su Facebook dagli schiavesi. La chiusura notturna tra l’altro, è una implicita ammissione da parte della Sasi spa di Lanciano che le tubature sono un colabrodo. Di notte infatti i consumi sono minimi e la chiusura notturna serve ad impedire che il serbatoio sul monte Pizzuto continui a svuotarsi a causa delle perdite. Non bisogna essere un luminare dell’ingegneria idraulica per capirlo. Servono interventi di manutenzione e di sostituzione delle tubature, per impedire che preziosa acqua potabile vada sprecata a causa dell’imperizia e della negligenza dei cosiddetti gestori del servizio idrico. La Sasi non muove un dito, si limita a razionare l’acqua facendo incazzare cittadini e costringendo alla fuga i turisti. Probabilmente servirebbe un’azione politica o anche un’azione penale, una class action magari. E non è detto che qualcuno non si stia già muovendo in tal senso.
Disastro Sasi: Schiavi lasciato con quattro ore d’acqua a Ferragosto
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