AGNONE. Ancora viabilità interna sotto i riflettori. Dopo la notizia degli oltre 2,5 milioni destinati alle arterie provinciali dell’alto Molise, preoccupa lo stato di salute della fondovalle Verrino, gestita da via Berta. Notizie non buone arrivano dal tratto che va dalla prima uscita verso Agnone al bivio che conduce a Castelverrino. A preoccupare è la continua opera di erosione da parte del fiume Verrino sull’argine che sorregge la strada. Un fenomeno avviato già diversi mesi fa quando una piena distrusse e portò via i gabbioni in pietra che avevano il compito di deviare il corso dell’acqua. All’epoca dei fatti il problema fu sollevato dall’ex assessore comunale alla Protezione civile, Tonino Scampamorte che richiedeva interventi presso la Regione Molise.
Da allora non si è registrato alcun finanziamento al fine di realizzare opere di consolidamento. Oggi il rischio concreto è quello che un’altra piena possa mettere a repentaglio la staticità e di conseguenza la percorribilità dell’importante arteria la quale collega i centri dell’alto Molise con la fondovalle Trignina. Nelle ultime ore a rimarcare la criticità i due ex consiglieri di minoranza a Palazzo San Francesco, Vincenzo Scarano e Daniele Saia che hanno effettuato un sopralluogo.
Foto dall’alto
“La situazione potrebbe precipitare da un momento ad un altro – avverte Saia che di professione fa il geologo -. Per questa ragione, di pari intesa con Scarano, ho provveduto ad allertare il presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci al quale chiedo di monitorare il fenomeno e al tempo stesso di attivare i canali necessari per la richiesta di un finanziamento che garantisca lavori imminenti per rafforzare l’argine. Non oso neppure immaginare – conclude Saia – cosa potrebbe accadere se la forza d’urto delle acque del Verrino continuerà la sua opera di erosione come di fatto accade da diversi mesi”. Tra le tante cause dell’ennesimo dissesto idrogeologico, la mancata manutenzione ordinaria del letto del fiume che a quanto pare spetterebbe alla Regione.