AGNONE. Un pezzo di Molise, o meglio di Agnone nella doppietta Ferrari nel Gran Premio di Singapore. Si tratta dell’ingegnere Gino Marcovecchio, classe ’82, che da sette anni lavora nella scuderia di Maranello occupandosi di sicurezza. La sua esultanza nell’istantanea dei festeggiamenti della Rossa riportata sui maggiori quotidiani, tra cui la Gazzetta dello Sport, all’indomani del successo in Asia, non è sfuggita a chi in Alto Molise lo conosce da una vita. Proveniente da un famiglia umile, l’ingegnere Marcovecchio, dopo aver frequentato il liceo Scientifico Giovanni Paolo I di Agnone, si è laureato all’Università de l’Aquila. Prima di approdare alla corte del Cavallino rampante ha avuto diverse esperienze lavorative in giro per l’Italia, ma il suo chiodo fisso è stato sempre quello, un giorno, di poter seguire e lavorare per la mitica Rossa. Il sogno si avverato a di distanza di qualche anno. Un percorso tutt’altro che semplice visto che è partito facendo la classica gavetta tra i cancelli della storica sede dove nel 1947 Enzo Ferrari fondò la prestigiosa casa automobilistica ormai famosa in tutto il mondo. Schivo o se vogliamo introverso sotto l’aspetto puramente professionale, l’ingegnere Marcovecchio è uno di quelli che a microfoni e taccuini preferisce la parola lavoro e soprattutto riservatezza quando in ballo c’è il nome della quattro ruote, orgoglio nazionale. Qualche mese contattato da l‘Eco online, che nel frattempo aveva appreso la notizia, Marcovecchio baypassò di parlare di Ferrari ammettendo solo di essere impegnato in giro per il globo da una latitudine ad un’altra. Impegno faticoso, stressante, ma al tempo stesso che ha saputo regalare gioie indescrivibili come appunto la doppietta griffata Vettel – Leclerc. Sicuramente a vederlo sulle prime pagine dei quotidiani sportivi più importanti del Paese, oggi la più felice sarebbe mamma Ersilia, scomparsa prematuramente diciotto anni fa e ricordata qualche giorno fa (17 settembre, ndr) dal figlio con un commovente post su facebook. “Oggi sono diciotto anni che non sei più con noi. Ho trascorso metà della mia vita senza te ed è tutto così ingiusto. Le madri non dovrebbero morire mai. Tvtb mamma”. Un pensiero recapitato lassù dove mamma Ersilia va fiera di quanto sta facendo suo figlio, come fiera è un’intera comunità nell’apprendere che tra l’onda Rossa di Singapore c’è anche un concittadino dalla grande professionalità e dall’animo gentile.
Doppietta Ferrari al Gp di Singapore, c’è anche un agnonese
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