«Il rinnovo del Consiglio provinciale di Isernia mette a nudo un aspetto inequivocabile che purtroppo caratterizza la politica regionale, a tutti i livelli: davanti a spartizioni e giochi di poteri non c’è alcuna differenza tra centrodestra e centrosinistra».
Duro affondo del consigliere regionale Andrea Greco a commento delle elezioni provinciali di Isernia che hanno visto vincere il centrodestra, con il concreto aiuto, sia pure nascosto dal segreto dell’urna, di noti esponenti del centrosinistra.
«Di fatto, il centrodestra in Provincia ha vinto anche grazie alle preferenze arrivate da esponenti di centrosinistra. – riprende Greco – Mi riferisco in particolare a quanto accaduto ad Agnone, dove tre della maggioranza hanno sostenuto lo schieramento opposto. Un conto politico saldato anche in favore di chi aveva garantito l’approvazione dell’ultimo Bilancio dell’ente passato grazie al voto favorevole di Manolo Sacco, coordinatore provinciale di Forza Italia e uomo di fiducia dell’assessore regionale, Andrea Di Lucente».
«Sia chiaro, nulla di personale, ognuno ovviamente è libero di votare per chi vuole, ma è altrettanto sacrosanto essere chiari con i cittadini. – va avanti il pentastellato – Una domanda quindi sorge spontanea: ha ancora senso di parlare di destra e sinistra in questa terra? E di fronte al risultato delle provinciali, che posizione assumono Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli che quattro anni fa hanno appoggiato la candidatura del sindaco di Agnone?».
«In attesa di risposte rimango dell’idea che il Movimento 5 Stelle debba continuare a lavorare per essere l’alternativa al compromesso che allontana milioni di cittadini dalle urne. E dopo tanto tempo ho letto una intervista del presidente Giuseppe Conte che finalmente va in questa direzione. – chiude Andrea Greco – Torno a ribadirlo: chi vuole essere nostro alleato non può avere doppi fini. E in tal senso c’è ancora tempo per cambiare le cose. A partire dai rapporti con Costruire Democrazia, a cui dovremmo guardare per le prossime amministrative di Campobasso e Termoli, perché chi manipola la fiducia degli elettori va politicamente estromesso dai giochi. In maniera definitiva e senza appello».