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  • Estorsione, sindacalista molisano in manette

    Personale della Squadra Mobile di Campobasso ha tratto in arresto sindacalista per estorsione.

    La Polizia di Stato di Campobasso la sera di lunedì 15 u.s. ha arrestato S.A. di anni 54, segretario dell’UGL, settore Igiene Ambientale, della provincia di Campobasso, colto in flagranza di estorsione ai danni del presidente di una cooperativa avente sede nel Capoluogo.

    L’uomo si era interessato ad una vertenza promossa dai dipendenti di una casa per anziani avente sede in Morrone del Sannio, i quali vantavano alcuni stipendi arretrati ed altri diritti in qualche modo compromessi dallo stato di crisi in cui versa da tempo la struttura a causa della riduzione degli ospiti che aveva comportato anche il licenziamento di 4 dei 12 dipendenti.

    Il sindacalista, dopo alcuni incontri con le maestranze, con il presidente della cooperativa ed altri soggetti, aveva proposto un accordo accettato dalle parti che prevedeva la corresponsione di una tantum € 500 per ciascun dipendente e la parziale riduzione delle ore di lavoro.

    In tale frangente il sindacalista ha chiesto al presidente della cooperativa la somma di euro 20.000, con la minaccia che qualora non avesse provveduto, avrebbe dato impulso ad ulteriori controversie.

    Ed è stato a quel punto che il presidente, dinanzi alla prospettiva dell’esasperazione del conflitto con conseguente pericolo di chiusura dell’attività, dopo aver “negoziato” l’importo della richiesta estorsiva da 20.000 a 10.000 euro, accettava di pagare in 4 rate da € 2.500 ciascuna.

    II presidente, agli inizi di agosto, versava la prima rata di € 2.500, il cui importo lo prelevava dalle casse della cooperativa, quindi, giocoforza era costretto ad informare dell’iniziativa il vice presidente ed i tre consiglieri di amministrazione, i quali, senza alcun indugio invitavano il presidente a denunziare i fatti.

    Nel frattempo la notizia giungeva in modo informale alla Squadra Mobile della Questura di Campobasso che immediatamente provvedeva a convocare sia il presidente della cooperativa che i consiglieri di amministrazione.

    In tale sede la vicenda veniva ufficialmente alla luce e formalizzata in atti.

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